Le curve del Passo Bracco tra escursioni naturalistiche e motorbike.
Questa tratto della SS1 Aurelia non ha bisogno di molti commenti, e' difficile trovare motociclisti del nord-centro che non sanno cosa sia il Bracco.
Sin dai tempi assai remoti sul massiccio del Bracco si snodava una rete stradale di fondamentale importanza per i collegamenti tra Liguria, Emilia e Toscana. Il percorso principale era un sentiero di alta quota, che partiva con una ripida salita da San Lazzaro, presso Casarza Ligure, saliva fino al Bracco e sul monte San Nicolao e scendeva in Lunigiana, da dove era possibile proseguire verso Lucca e l'Italia Centrale.
Probabilmente in relazione all'esistenza di un "hospitale" la strada cominciò a essere chiamata "Muntà di Povei" (Salita dei Poveri) a causa della schiera di indigenti e viandanti che gravitavano nella zona.In epoca medievale la via del Bracco era molto frequentata, soprattutto da mercanti che la percorrevano da Pontremoli fino a Insula (Sestri Levante) e quindi a Ianua (Genova) facendo tappa in diversi luoghi.
Nelle località intermedie dovevano trovarsi stazioni stradali dotate di magazzini per proteggere le merci, stalle per i muli, taverne per il ristoro dei viaggiatori. In passato le strade erano semplici mulattiere: i ripidi tratti in salita servivano per portarsi rapidamente in quota e incamminarsi sulle piste di crinale che permettevano di ridurre un po' le distanze.
L'unico mezzo di trasporto utilizzabile, oltre quello a schiena d'uomo, era l'animale: muli e asini con i loro carichi procedevano a piccoli gruppi oppure in lunghe carovane, sotto la guida di esperti mulattieri. I mercanti di Pontremoli, Lucca, Pisa o delle città emiliane come Parma e Piacenza, stipulavano contratti di trasporto con i "vetturiali" ai quali affidavano l loro preziose merci dietro lauti pagamenti.
Si calcola che l'intero carico di una nave mercantile potesse essere trasferito su mille muli, ciascuno dei quali poteva portare anche 130-140 chilogrammi di merci. Non mancavano i pericoli: dirupi e frane, ma soprattutto ladri e briganti che rendevano la strada del bracco particolarmente malfamata e che costringevano le comunità locali, su invito della Repubblica di Genova, a organizzare delle guardie per proteggere i viandanti.
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