Triora la città delle streghe resa famosa dall’omonimo processo.
Triora è un borgo medievale che, sorge sulla cresta del monte Trono a 776 m da dove domina l’alta valle Argentina.
Resa famosa dal processo alle streghe, presenta un interessante tessuto urbano medievale ancora ben conservato con vicoli coperti, portali, stemmi e punti panoramici. Fece parte della Marca Arduinica nel XI secolo, mentre nei secoli successivi passò ai Conti di Ventimiglia, per diventare dominio genovese nel 1261. Nel XVI secolo promulgo propri statuti poi riformati nel 1500.
Centro agricolo importante, il borgo fu duramente colpito dai tedeschi nel 1944 e, col passare del tempo, ha assunto un carattere più turistico. Posto all’inizio dell’abitato, il Museo etnografico ha ricostruito l’ambiente agricolo della zona, articolando nelle varie sale il “ciclo del castagno”, “del vino”, “del latte”, nonché una cucina con gli utensili relativi; inoltre un piccolo giardino botanico mostra l’ambiente naturale della zona. Infine, nel piano inferiore, nelle antiche prigioni, ambiente ideale per crearvi un immaginario antro delle streghe, si conservano i documenti relativi al processo alle streghe: 12 donne e un uomo accusati di stregoneria furono sottoposti a crudeli supplizi. Inviati poi al tribunale di Genova (tutto e registrato fedelmente negli atti), i malcapitati furono condannati al rogo.
Per gli amanti delle leggende dal sapore un po’ misterioso, e consigliata una “visita” alla Cabotina o casa delle streghe, luogo dove si esegui la pena capitale per le malcapitate vittime del famoso processo del 1587-89.
Al pari di Benevento e del suo Noce dove si narrava si riunissero le streghe, figlie di ciò che rimaneva dei culti arborei, Triora è un’altra importante località la cui storia ci conduce davanti alle streghe che si diceva infestassero il paese e il circondario.
Triora si trova nella provincia di Imperia, chi volesse farci un giro per ammirare il paese e girare tra le antiche vie dove si respira ancora un’aria inquietante soprattutto dopo il crepuscolo, può giungervi comodamente da Genova prendendo l’autostrada in direzione della Francia e uscendo a Taggia, indi inoltrandosi nella valle Argentina dopo circa mezz’ora di strada si giunge a Triora.
La storia di Triora è antichissima, visti i ritrovamenti preistorici che possono essere ammirati nel museo, punto strategico d’accesso alla valle Triora era tenuta in gran conto già dai romani e al centro della città si ergeva un importante centro di culto pagano, esattamente dove oggi sorge la chiesa. Ma ciò che rende Triora un luogo di interesse e una “città delle streghe” e quanto accadde nel 1587 quando durante l’imperversare di una carestia, i malefici di presunte streghe furono considerati la causa della piaga che affliggeva il paese.
Da via Roma si giunge al Castello (XII-XIII secolo) e, dopo aver attraversato vicoli e vicoletti stretti e bui si arriva alla Collegiata, con l’adiacente oratorio di San Giovanni Battista, sorta sulle rovine di un “fanum”, sorta di tempio pagano. Un po’ a est si colloca la chiesa di San Dalmazio, alterata rispetto alla sua originaria costruzione del secolo XIII. Prima di giungere all’abitato, sulla sinistra, si colloca la Madonna delle Grazie del XII XIII secolo, con l’ottocentesca chiesa del Buon Viaggio poco distante, sosta tradizionale per chi andava in processione al santuario di San Giovanni dei Prati. Più avanti una deviazione a sinistra conduce alla chiesa rurale di San Bernardino, sorta o ricostruita nel XV secolo ad ovest delle mura, caratteristica per il porticato antistante la facciata a tre arcate. A nord, presso la porta della Colla, si erge la chiesa suburbana di Santa Caterina, edificata dalla famiglia Capponi in fuga da Firenze nel XIII secolo.
Resa famosa dal processo alle streghe, presenta un interessante tessuto urbano medievale ancora ben conservato con vicoli coperti, portali, stemmi e punti panoramici. Fece parte della Marca Arduinica nel XI secolo, mentre nei secoli successivi passò ai Conti di Ventimiglia, per diventare dominio genovese nel 1261. Nel XVI secolo promulgo propri statuti poi riformati nel 1500.
Centro agricolo importante, il borgo fu duramente colpito dai tedeschi nel 1944 e, col passare del tempo, ha assunto un carattere più turistico. Posto all’inizio dell’abitato, il Museo etnografico ha ricostruito l’ambiente agricolo della zona, articolando nelle varie sale il “ciclo del castagno”, “del vino”, “del latte”, nonché una cucina con gli utensili relativi; inoltre un piccolo giardino botanico mostra l’ambiente naturale della zona. Infine, nel piano inferiore, nelle antiche prigioni, ambiente ideale per crearvi un immaginario antro delle streghe, si conservano i documenti relativi al processo alle streghe: 12 donne e un uomo accusati di stregoneria furono sottoposti a crudeli supplizi. Inviati poi al tribunale di Genova (tutto e registrato fedelmente negli atti), i malcapitati furono condannati al rogo.
Per gli amanti delle leggende dal sapore un po’ misterioso, e consigliata una “visita” alla Cabotina o casa delle streghe, luogo dove si esegui la pena capitale per le malcapitate vittime del famoso processo del 1587-89.
Al pari di Benevento e del suo Noce dove si narrava si riunissero le streghe, figlie di ciò che rimaneva dei culti arborei, Triora è un’altra importante località la cui storia ci conduce davanti alle streghe che si diceva infestassero il paese e il circondario.
Triora si trova nella provincia di Imperia, chi volesse farci un giro per ammirare il paese e girare tra le antiche vie dove si respira ancora un’aria inquietante soprattutto dopo il crepuscolo, può giungervi comodamente da Genova prendendo l’autostrada in direzione della Francia e uscendo a Taggia, indi inoltrandosi nella valle Argentina dopo circa mezz’ora di strada si giunge a Triora.
La storia di Triora è antichissima, visti i ritrovamenti preistorici che possono essere ammirati nel museo, punto strategico d’accesso alla valle Triora era tenuta in gran conto già dai romani e al centro della città si ergeva un importante centro di culto pagano, esattamente dove oggi sorge la chiesa. Ma ciò che rende Triora un luogo di interesse e una “città delle streghe” e quanto accadde nel 1587 quando durante l’imperversare di una carestia, i malefici di presunte streghe furono considerati la causa della piaga che affliggeva il paese.
Da via Roma si giunge al Castello (XII-XIII secolo) e, dopo aver attraversato vicoli e vicoletti stretti e bui si arriva alla Collegiata, con l’adiacente oratorio di San Giovanni Battista, sorta sulle rovine di un “fanum”, sorta di tempio pagano. Un po’ a est si colloca la chiesa di San Dalmazio, alterata rispetto alla sua originaria costruzione del secolo XIII. Prima di giungere all’abitato, sulla sinistra, si colloca la Madonna delle Grazie del XII XIII secolo, con l’ottocentesca chiesa del Buon Viaggio poco distante, sosta tradizionale per chi andava in processione al santuario di San Giovanni dei Prati. Più avanti una deviazione a sinistra conduce alla chiesa rurale di San Bernardino, sorta o ricostruita nel XV secolo ad ovest delle mura, caratteristica per il porticato antistante la facciata a tre arcate. A nord, presso la porta della Colla, si erge la chiesa suburbana di Santa Caterina, edificata dalla famiglia Capponi in fuga da Firenze nel XIII secolo.
Ricerca personalizzata
Se
ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine
sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti Twitter, sulla tua bacheca su Facebook, Linkedin, Instagram o Pinterest. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie! CONDIVIDI SU!
Nessun commento:
Posta un commento