Rosati salentini, dal tipico sentore fruttato, da abbinare alla cucina marinara locale.
In un territorio caratterizzato da terre rosse che ricoprono pianori e dolci rilievi, si producono rosati immediati e gradevoli, dal tipico sentore fruttato, da abbinare alla cucina marinara locale.
II Salento, il cosiddetto “tacco” dello stivale, è definito da pianure, da modesti rilievi dei Tavoliere di Taranto e di Lecce e dalle ondulazioni delle Serre, verso l’estremità della penisola.
TERRENO: è costituito da una base calcarea tufacea permeabile, coperta da uno strato di detriti di rocce calcareo-argillose, riconoscibile dal colore rosso, per la consistente presenza di ferro. Si rileva la mancanza quasi totale di corsi d’acqua superficiali.
CLIMA: è caldo d’estate e temperato d’inverno, con escursioni termiche tra giorno e notte. La diminuzione di calore nelle ore notturne giova al vigneto perché ne rallenta i processi di maturazione, permettendo alle uve di arricchirsi di aromi.
Grazie a questo andamento climatico, il Salento è la zona viticola più felice dell’intera regione. Ciò spiega perché i rosati salentini si rivelano di buona ampiezza aromatica, piacevolmente pieni e sapidi.
La cultura del vino rosato non è molto diffusa. Vi sono episodiche produzioni degne di nota, spesso sconosciute ai più. In quasi tutte le regioni il rosato è vissuto come una sorta di sottoprodotto, come un rosso incompiuto, ottenuto da una troppo breve macerazione del mosto, così che ne risulta un vino neutro, né bianco né rosso.
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