Il Forte di Ceraino, inizialmente chiamato anche Forte Hlawaty, è una fortezza edificata dagli austriaci nel territorio veneto.
Il Forte di Ceraino, inizialmente chiamato anche Forte Hlawaty, è una fortezza edificata dagli austriaci che sorge nel territorio del comune di Dolcè sulla riva sinistra dell'Adige.
Passato nel 1866 in mano italiana, ha assunto il nome di Forte Ceraino (dal nome della frazione del comune ove si trova).
Attualmente dismesso dall'esercito, versa in uno stato di abbandono.
Il Forte di Ceraino, costruito dagli Austriaci tra il 1850 e il 1851, fu da questi intitolato al luogotenente feldmaresciallo Johann von Hlavaty come riconoscimento per la sua attività di architetto militare. Dopo il 1866, quando il Veneto fu annesso al Regno d’Italia, fu chiamato Forte Ceraino.
Sorge sulla sinistra dell’Adige su di un piccolo ripiano del Monte Pastello a quota 236 m a dominio della sottostante ansa del fiume, nel territorio comunale di Dolcè in località Ceraino. Doveva battere la Val Lagarina verso Dolcè, il Monte San Marco ed una parte dell’anfiteatro morenico di Rivoli, incrociando il fuoco con il forte Rivoli ed il sottostante Adige.
Dopo la riunione del Veneto all’Italia, fu ammodernto e migliorato cambiando la direzione del tiro ed inserendolo nel nuovo sistema difensivo realizzato verso il confine trentino dell’Impero Asburgico. Venne adibito a deposito di munizioni. E’stato da pochi anni dimesso dall’Esercito Italiano e veniva usato dalla Forestale. Oggi il Forte è visitabile dall’esterno.
Il forte si trova ad un'altezza di 236 m s.l.m. ed è posto su un pianoro a dominio della valle dell'Adige, sul fianco del Monte Pastello. Era ed è tuttora raggiungibile mediante una stretta strada militare che parte dalla frazione di Ceraino e che lo collega poi al Forte di Monte.
La sua costruzione è stata vincolata dalle asperità rocciose, che lo hanno portato ad avere una pianta irregolare.
L'edificio è stato costruito interamente in pietra di rosso ammonitico locale. La parte principale consiste in una batteria centrale costituita da una casamatta diretta verso la valle dell'Adige con 8 feritoie per l'artiglieria. Al fianco troviamo un muro che collega due parti distinte, provvisto di feritoie. Le due parti sono costituite da due casematte, una a nord che punta la zona nord-ovest (con cinque feritoie) e una a sud che presenta due feritoie rivolte verso ovest.
All'esterno è dotato di una recinzione che protegge le cannoniere, con uno strato di terra spesso oltre due metri. Inoltre il forte è circondato da un fossato largo circo tre metri e profondo altrettanti che si stringe verso la parte della roccia. All'entrata è presente un ponte levatoio.
All'interno troviamo un cortile con grandi cisterne per l'acqua piovana con ingegnosi sistemi di canalizzazione. Gli interni sono ben progettati e presentano varie stanze di diverso utilizzo: cannoniere, scale interne e corridoi, magazzini, stanze per gli ufficiali, ecc.
Passato nel 1866 in mano italiana, ha assunto il nome di Forte Ceraino (dal nome della frazione del comune ove si trova).
Attualmente dismesso dall'esercito, versa in uno stato di abbandono.
Il Forte di Ceraino, costruito dagli Austriaci tra il 1850 e il 1851, fu da questi intitolato al luogotenente feldmaresciallo Johann von Hlavaty come riconoscimento per la sua attività di architetto militare. Dopo il 1866, quando il Veneto fu annesso al Regno d’Italia, fu chiamato Forte Ceraino.
Sorge sulla sinistra dell’Adige su di un piccolo ripiano del Monte Pastello a quota 236 m a dominio della sottostante ansa del fiume, nel territorio comunale di Dolcè in località Ceraino. Doveva battere la Val Lagarina verso Dolcè, il Monte San Marco ed una parte dell’anfiteatro morenico di Rivoli, incrociando il fuoco con il forte Rivoli ed il sottostante Adige.
Dopo la riunione del Veneto all’Italia, fu ammodernto e migliorato cambiando la direzione del tiro ed inserendolo nel nuovo sistema difensivo realizzato verso il confine trentino dell’Impero Asburgico. Venne adibito a deposito di munizioni. E’stato da pochi anni dimesso dall’Esercito Italiano e veniva usato dalla Forestale. Oggi il Forte è visitabile dall’esterno.
Il forte si trova ad un'altezza di 236 m s.l.m. ed è posto su un pianoro a dominio della valle dell'Adige, sul fianco del Monte Pastello. Era ed è tuttora raggiungibile mediante una stretta strada militare che parte dalla frazione di Ceraino e che lo collega poi al Forte di Monte.
La sua costruzione è stata vincolata dalle asperità rocciose, che lo hanno portato ad avere una pianta irregolare.
L'edificio è stato costruito interamente in pietra di rosso ammonitico locale. La parte principale consiste in una batteria centrale costituita da una casamatta diretta verso la valle dell'Adige con 8 feritoie per l'artiglieria. Al fianco troviamo un muro che collega due parti distinte, provvisto di feritoie. Le due parti sono costituite da due casematte, una a nord che punta la zona nord-ovest (con cinque feritoie) e una a sud che presenta due feritoie rivolte verso ovest.
All'esterno è dotato di una recinzione che protegge le cannoniere, con uno strato di terra spesso oltre due metri. Inoltre il forte è circondato da un fossato largo circo tre metri e profondo altrettanti che si stringe verso la parte della roccia. All'entrata è presente un ponte levatoio.
All'interno troviamo un cortile con grandi cisterne per l'acqua piovana con ingegnosi sistemi di canalizzazione. Gli interni sono ben progettati e presentano varie stanze di diverso utilizzo: cannoniere, scale interne e corridoi, magazzini, stanze per gli ufficiali, ecc.
Ricerca personalizzata
Se
ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine
sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti Twitter, sulla tua bacheca su Facebook, Linkedin, Instagram o Pinterest. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie! CONDIVIDI SU!
Nessun commento:
Posta un commento