La torre del Prezzemolo è una torre costiera di Cagliari, con funzione quasi esclusiva di avvistamento.


La torre del Prezzemolo o del Lazzaretto (de su Perdusemini, in sardo campidanese) è una torre costiera di Cagliari, situata poco lontano dal fabbricato settecentesco dell'ex lazzaretto.


È raggiungibile dal borgo Sant'Elia, praticando una strada sterrata.



La torre del Prezzemolo o del Lazzaretto.

L'edificio sorge su un angusto spuntone roccioso del colle Sant'Elia, a 34 metri sul livello del mare. Il nome "del Prezzemolo" identificava in passato un'altra torre costiera, la vicina torre di cala Fighera, non più esistente.



Origini cinquecenteschi.

La torre, chiamata originariamente "torre di Capo Bernat" o "di Cala Bernat" o "del Lazzaretto", ha origini cinquecentesche. Nel 1638 venne dismessa, in seguito alla costruzione della vicina torre di Calamosca.



Lavori di restaurazione.


Venne riarmata nel XVIII secolo e nel 1793 ebbe un ruolo di rilievo nel respingere lo sbarco dei francesi. Successivamente la torre venne nuovamente e definitivamente dismessa. Lavori di restauro la interessarono nell'anno 1916, mentre nel 1967 si provvide a puntellare la sottostante roccia con l'edificazione di contrafforti.



L'edificio rientrava nella tipologia delle torrezillas.

L'edificio, di forma tronco-conica, è di modeste dimensioni (circa sette metri di altezza per quattro di diametro alla base) e rientrava nella tipologia delle torrezillas, ovvero le torri costiere "minori", poco armate e con funzione quasi esclusiva di avvistamento. Era in contatto visivo con diverse torri del golfo degli Angeli, tra cui le vicine torri dei Segnali e di Sant'Elia, oltre che col Castello di Cagliari.




Una fortificazione militare.


La torre del Prezzemolo venne edificata in pietra calcarea. La camera interna, il cui ingresso è a quattro metri di altezza, presenta volta a cupola. In mancanza di una scala interna in muratura la piazza d'armi era raggiungibile attraverso una botola utilizzando una scala a pioli.

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2 commenti:

  1. Anche questo progetto difensivo, come tanti altri nella storia (esempi illustri sono rappresentati dalla Linea Maginot e dalla Muraglia Cinese), si dimostrò inadeguato, sia per la carenze dei fondi, sia per le liti dei paesi chiamati a contribuire, sia per il lungo periodo (quasi un secolo) che occorse per il suo completamento. A rendere pressoché inutile il sistema giunse, circa dieci anni dopo l’avvio di queste costruzioni, la battaglia di Lepanto, nel corso della quale l’intera flotta turca venne distrutta.

    Questa barriera si dimostrò inadeguata anche per la mancanza di una flotta di appoggio e non valse a scongiurare le incursioni. Molti marinai scelsero di difendersi, a volte da soli, a volte, come i corallari Torresi (nel Cinquecento pescavano il corallo nei mari di Ponza, della Sardegna e della Corsica), assumendo soldati di professione.

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  2. Questo sistema difensivo di avvistamento resiste, ancora oggi, sulle nostre coste. In ogni caso, le Torri, o quel che ne resta, rappresentano importanti punti di riferimento per chi va per mare ed hanno dato il nome a molti luoghi. Da un censimento del 1748, risultavano presenti, dal litorale domiziano a quello cilentano, ben 136 Torri: un patrimonio archeologico perfettamente integrato in uno scenario di bellezza incomparabile.

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