La torre del Poetto è una piccola torre costiera, situata nel promontorio della Sella del Diavolo.


La torre del Poietto.

La torre del Poetto è una piccola torre costiera, situata nel promontorio della Sella del Diavolo, a Cagliari.


87 metri sul livello del mare.


L'edificio, semidiroccato, domina, dalla sua posizione a 87 metri sul livello del mare, il porticciolo di Marina Piccola e la vicina spiaggia del Poetto.



La torre, risalente al XVII secolo, appare oggi spezzata in due tronconi lungo l'asse verticale.



Costruita in pietra calcarea.


La struttura è tronco-conica, originariamente voltata a cupola, alta sette metri per cinque di diametro. Il materiale di costruzione è costituito da pietra calcarea.



Difficilmente raggiungibile.


Dal luogo in cui sorge la torre del Poetto, difficilmente raggiungibile, si possono avvistare le torri costiere del golfo di Cagliari comprese tra quella di Mezza Spiaggia e dell'Isola dei Cavoli.



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2 commenti:

  1. Fu l’avvento dell’artiglieria a segnare il passaggio dalla forma circolare a quella quadrata, per meglio resistere alle cannonate. Le nuove Torri, costruite con criteri più moderni, erano così in grado di assolvere a funzioni di avvistamento, riparo ed anche offesa. Talvolta, due o più Torri venivano unite da ballatoi. L’ingresso veniva aperto sul lato a monte, al piano superiore (3-6 m. di altezza) e poteva essere dotato di una scala retraibile., anziché in muratura.

    Nel contesto di questo schema, si registra un’ampia varietà di realizzazioni, soprattutto in costiera sorrentina, ove dovevano adattarsi a un terreno accidentato: la Torre di Rovigliano, oggi in rovina, ad esempio, si presenta più bassa e con una base più larga rispetto alle altre Torri, ed è circondata da una serie di garitte, terrazze e punti di avvistamento che si confondono con la roccia.

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    1. Infatti, a partire dal secolo successivo, cominciarono ad essere abbandonate o cedute a privati che le trasformarono e ne cambiarono la destinazione. Alcune divennero posti di Dogana, su altre venne installato il telegrafo ad asta, costituito da un braccio rotante recante, alle estremità, due bracci minori; il sistema era in grado di assumere configurazioni corrispondenti a lettere, numeri e ordini di servizio. Le Torri divennero, così, "Torri Semaforiche", ma, con l’avvento del telegrafo elettrico, finirono, con poche eccezioni, per essere abbandonate all’indifferenza e all’incuria: un nemico ancora più pericoloso di quello dei tempi passati.

      Mentre quelle più isolate sono, spesso, ridotte a ruderi, le Torri inglobate nei centri urbani sono state ristrutturate e destinate ad abitazione, non sempre mantenendo le forme e le dimensioni originali.

      Le Torri possono essere apprezzate, anche lungo la fascia collinare, particolarmente nel territorio lubrense, che era quello più esposto agli attacchi, e in quello di Camerota.

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