Il Parco della Sardegna è stato dichiarato il primo Parco Geominerario Storico e Ambientale del mondo.
Il Parco della Sardegna è stato dichiarato il primo Parco Geominerario Storico e Ambientale del mondo, esempio emblematico della nuova rete mondiale di Geositi/Geoparchi istituita nel corso della Conferenza Generale dell`UNESCO (Parigi, 24 ottobre-12 novembre 1997).
La dichiarazione ufficiale di riconoscimento è stata sottoscritta a Parigi il 30 luglio 1998 ed è stata formalizzata pubblicamente in occasione di un`apposita cerimonia(Cagliari, 30 sett. 1998) alla presenza delle massime autorità dell`UNESCO e del Governo italiano, nonché dei promotori del Parco: la Regione Autonoma della Sardegna e l`Ente Minerario Sardo(EMSA).
La `Carta di Cagliari` sancisce i `Principi fondamentali per la salvaguardia del patrimonio tecnico-scientifico, storico-culturale e paesaggistico-ambientale connesso alle vicende umane che hanno interessato le risorse geologiche e minerarie della Sardegna` e recita che `I territori destinati a Parco sono riconosciuti di rilevante interesse internazionale, locale e regionale in quanto portatori di valori di carattere generale. Le realtà presenti nei territori del Parco devono essere conservate e valorizzate, al fine di promuovere il progresso economico, sociale e culturale delle popolazioni interessate ad assicurare la loro trasmissione alle future generazioni. Nei territori del Parco deve essere assicurato un nuovo modello di sviluppo sostenibile e compatibile con i valori da tutelare e conservare'.
Le aree inserite nel Parco, per le quali è stata effettuata una prima, provvisoria delimitazione, sono rappresentate da:
Area 1 - Monte Arci
Area 2 - Orani
Area 3 - Funtana Raminosa
Area 4 - Gallura
Area 5 - Argentiera-Nurra
Area 6 - Sos Enattos-Guzzwra
Area 7 - Sarrabus-Gerrei
Area 8 - Sulcis-Iglesiente-Guspinese
La scelta delle aree e la loro numerazione progressiva si collocano in un percorso logico, che è minerario e storico allo stesso tempo. Si sviluppa dalle ossidane del Monte Arci (area 1), attraverso la steatite delle popolazioni prenuragiche di Orani (area 2), fino alle miniere di rame di Puntano Raminosa (area 3), fondamentali per lo sviluppo della metallurgia del bronzo nell`età nuragica; l`attività mineraria, proseguita in epoca punica e romana con svariate tipologie come quelle della Gallura, dell`Argentiera-Nurra e di Sos Enattos-Guzzurra (aree 4.5.6), trova infine la sua massima espressione nell`area del Sarrabus (area 7) ed in quella del Sulcis-Iglesiente-Guspinese (area 8), la più significativa, certamente, dell`intero Parco per l`estensione territoriale che la caratterizza.
Relativamente al dossier predisposto per l`UNESCO, è doveroso rilevare che l`EMSA, oltre ad aver impiegato le morse umane (tecniche e professionali) di cui dispone nell`ambito del Gruppo, ha potuto avvalersi della preziosa collaborazione di numerosi tecnici, docenti universitari ed esperti nelle varie discipline, che hanno fornito il loro volontario contributo attraverso note scientifiche, materiale fotografico e documentazione; è grazie alla loro dedizione, alla loro professionalità e passione che è stato possibile, nel breve tempo disponibile, realizzare un lavoro che la stessa UNESCO, come innanzi detto, ha definito `eccellente`. Lo sforzo straordinario che essi hanno compiuto non sarebbe stato possibile senza la sensibilità, l`attenzione e le decisioni tempestive della Giunta Regionale della Sardegna, che hanno costituito il più forte incoraggiamento per la realizzazione del progetto.
La dichiarazione ufficiale di riconoscimento è stata sottoscritta a Parigi il 30 luglio 1998 ed è stata formalizzata pubblicamente in occasione di un`apposita cerimonia(Cagliari, 30 sett. 1998) alla presenza delle massime autorità dell`UNESCO e del Governo italiano, nonché dei promotori del Parco: la Regione Autonoma della Sardegna e l`Ente Minerario Sardo(EMSA).
La `Carta di Cagliari` sancisce i `Principi fondamentali per la salvaguardia del patrimonio tecnico-scientifico, storico-culturale e paesaggistico-ambientale connesso alle vicende umane che hanno interessato le risorse geologiche e minerarie della Sardegna` e recita che `I territori destinati a Parco sono riconosciuti di rilevante interesse internazionale, locale e regionale in quanto portatori di valori di carattere generale. Le realtà presenti nei territori del Parco devono essere conservate e valorizzate, al fine di promuovere il progresso economico, sociale e culturale delle popolazioni interessate ad assicurare la loro trasmissione alle future generazioni. Nei territori del Parco deve essere assicurato un nuovo modello di sviluppo sostenibile e compatibile con i valori da tutelare e conservare'.
Le aree inserite nel Parco, per le quali è stata effettuata una prima, provvisoria delimitazione, sono rappresentate da:
Area 1 - Monte Arci
Area 2 - Orani
Area 3 - Funtana Raminosa
Area 4 - Gallura
Area 5 - Argentiera-Nurra
Area 6 - Sos Enattos-Guzzwra
Area 7 - Sarrabus-Gerrei
Area 8 - Sulcis-Iglesiente-Guspinese
La scelta delle aree e la loro numerazione progressiva si collocano in un percorso logico, che è minerario e storico allo stesso tempo. Si sviluppa dalle ossidane del Monte Arci (area 1), attraverso la steatite delle popolazioni prenuragiche di Orani (area 2), fino alle miniere di rame di Puntano Raminosa (area 3), fondamentali per lo sviluppo della metallurgia del bronzo nell`età nuragica; l`attività mineraria, proseguita in epoca punica e romana con svariate tipologie come quelle della Gallura, dell`Argentiera-Nurra e di Sos Enattos-Guzzurra (aree 4.5.6), trova infine la sua massima espressione nell`area del Sarrabus (area 7) ed in quella del Sulcis-Iglesiente-Guspinese (area 8), la più significativa, certamente, dell`intero Parco per l`estensione territoriale che la caratterizza.
Relativamente al dossier predisposto per l`UNESCO, è doveroso rilevare che l`EMSA, oltre ad aver impiegato le morse umane (tecniche e professionali) di cui dispone nell`ambito del Gruppo, ha potuto avvalersi della preziosa collaborazione di numerosi tecnici, docenti universitari ed esperti nelle varie discipline, che hanno fornito il loro volontario contributo attraverso note scientifiche, materiale fotografico e documentazione; è grazie alla loro dedizione, alla loro professionalità e passione che è stato possibile, nel breve tempo disponibile, realizzare un lavoro che la stessa UNESCO, come innanzi detto, ha definito `eccellente`. Lo sforzo straordinario che essi hanno compiuto non sarebbe stato possibile senza la sensibilità, l`attenzione e le decisioni tempestive della Giunta Regionale della Sardegna, che hanno costituito il più forte incoraggiamento per la realizzazione del progetto.
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