Alla scoperta di Arcumeggia, borgo dipinto della Valcuvia, in provincia di Varese.

La Valcuvia, in provincia di Varese, nasconde un tesoro sconosciuto ai più: il borgo di Arcumeggia, frazione del comune di Casalzuigno. 

 

Qual è il segreto di questo borgo minuscolo, di circa 60 anime? Con i suoi affreschi, è un piccolo museo a cielo aperto

 

Al momento non si può visitare, causa zona rossa, ma noi proviamo a portarvici ugualmente con le parole.

 


Una tradizione antica.

 

Come si può immaginare, la piaga che affligge da decenni Arcumeggia – così come tanti altri paesini italiani – è quella dello spopolamento, a favore di centri più grandi. 

 

Per provare ad arginarla, nel 1956 la giunta ebbe un’idea semplice ma geniale: proporre ad artisti italiani di affrescare i muri delle case del borgo, per trasformarlo in una meta turistica.

 


La scelta riprese una tradizione artistica già molto viva in Valcuvia, di cui parlò anche lo scrittore Piero Chiara:

Le strade della Valcuvia conoscevano da qualche secolo la libera e fantasiosa attività degli affrescatori popolari. La passione dell’affresco poteva trapassare in una manifestazione artistica vera e propria, tale da trasformare un intero paese in una mostra capace di documentare una tecnica mai abbandonata della pittura italiana e sempre rifiorente anche fuori dalle esigenze del culto. Arcumeggia è quindi non solo un ritorno e una ripresa della tradizione artistica lombarda, ma anche la celebrazione del popolo delle Prealpi, per secoli operoso in ogni parte d’Europa.

Arcumeggia: tra affreschi e case di corte.


Oltre 160 sono gli affreschi che si possono ammirare per le silenziose strade di Arcumeggia, tutti opere di artisti italiani del secondo Novecento, come Giuseppe Montanari, Remo Brindisi, Giuseppe Migneco, Aligi Sassu. 

 


Gli stili dei diversi artisti si fondono in una composizione fortemente armoniosa. Alcune opere, inoltre, si trovano nei cortili delle cosiddette “case di corte”, caratteristiche dell’architettura lombarda.

 


Arcumeggia, nominata “luogo del cuore” del FAI, ospita anche la Casa del Pittore, progettata dall’architetto Bruno Ravasi: qui sono custoditi bozzetti e opere dei numerosi artisti che sono passati da questo paese.


Meta perfetta per l’autunno.


Perché scegliere Arcumeggia per una gita autunnale (quando si potrà ricominciare)? Di sicuro per contribuire a rendere vivo questo piccolo borgo, ma non solo. 

 

Il paese della Valcuvia potrebbe anche rappresentare il connubio perfetto fra arte e natura. Da queste parti, in autunno capita che il cielo si tinga di un azzurro deciso, che regala uno splendido gioco di colori insieme alle foglie degli alberi e al riflesso del sole sulle montagne

 

Se aggiungiamo anche la bellezza dei dipinti, è facile capire perché Arcumeggia è una vera festa per gli occhi.

 


Fonte.

Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti Twitter, sulla tua bacheca su Facebook, Linkedin, Instagram o Pinterest. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie! CONDIVIDI SU!

2 commenti:

  1. Arcumeggia è il primo borgo d'Italia affrescato. Un borgo senza tempo, uno di quei luoghi dove tutto sembra fermo e pare che non debba succedere mai niente. È un piccolo accrocco di case di montagna situato a 575 m/s.l.m., tra la Valcuvia e la Valtravaglia, una frazione di Casalzuigno a 25 km da Varese e 60 km da Milano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il paesino è famoso per la sua Galleria all'aperto, una serie di dipinti che "abbelliscono" i muri del piccolo paesino.

      Le opere d'arte mi sembrano tutto sommato di non eccelso livello, segnalo pero' "La spartizione della polenta" di Salvini e "il Giro d'Italia" di Aligi Sassu.

      Per arrivare sin qui sono quattro chilometri piuttosto "arditi" da fondovalle, strada molto stretta e tutta a tornanti.

      Quando si arriva si lascia l'auto nel comodo parcheggio a fianco della chiesa parrocchiale, edificio dal bel colpo d'occhio, quasi a fare da guardia alle casette del paesino.

      Elimina