Le Marche propongono una rete di città d'arte e borghi storici incastonati in un mare di colline coltivate.
Le Marche si collocano sul versante del medio Adriatico e occupano circa 9.365,86 km² di territorio italiano che si estende tra il fiume Conca a nord e il Tronto a sud; a ovest la regione è limitata dall'Appennino.
Essa presenta una forma caratteristica di pentagono irregolare e si sviluppa perlopiù longitudinalmente da nord-ovest a sud-est.Una zona montuosa è formata dall'Appennino Umbro-Marchigiano.
Le Marche sono una delle regioni più collinari d'Italia: le colline comprendono il 69% del territorio (6.462,90 km²). Il 31% (2.902,96 km²) è invece montuoso. Le pianure, non rilevabili percentualmente, sono limitate ad una stretta fascia costiera e alla parte delle valli più vicine alla foce dei fiumi.
Il gruppo montuoso più elevato della regione è la pittoresca catena dei Sibillini, a cavallo delle province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata, in cui il già ricordato Monte Vettore (2478 m), che divide con l'Umbria, padroneggia. Altri monti importanti della regione sono: Monte Nerone (1526 m), Monte Catria (1702 m), Monte San Vicino (1479 m), Monte Rotondo (2103 m), Monte Fema (1575 m), Monte Priora (2334 m), Monte Bove (2143 m), Monte Sibilla (2175 m), Monte Vallelunga (2221 m), Monte Porche (2335 m).
Il litorale, lungo 173 km,[8] ha un andamento rettilineo, con lunghe spiagge sabbiose o ghiaiose. La costa bassa è interrotta però dal Monte San Bartolo, nei pressi di Pesaro e dal promontorio del Conero, che dà origine ad alte e spettacolari falesie calcaree e rappresenta il punto più alto della costa.
Questo monte protegge a nord il Golfo di Ancona, nella cui parte più interna è situato il porto di Ancona. Guardando la carta regionale risulta evidente che il promontorio del Conero divide la costa marchigiana in due tratti con andamento diverso: quello settentrionale è orientato da nord-ovest a sud-est, il meridionale da nord-nord-ovest a sud-sud-est. Un'altra breve zona di costa alta è nei pressi di Grottammare; il colle dell'Ardizio, invece, a sud di Pesaro, pur essendo vicinissimo al mare, non lo tocca. Secondo il Ministero della Salute, il 98,2% della costa è balneabile.
I fiumi, dal carattere torrentizio, hanno un tipico andamento parallelo e formano quella struttura di valli che spesso è chiamata "a pettine". Caratteristica dei fiumi marchigiani è il fatto che essi nascono quasi tutti nella catena appenninica che fa da confine con l'Umbria e che dunque per giungere al mare devono attraversare la catena del San Vicino con pittoresche gole come quella del Furlo, di Frasassi, della Rossa, di Pioraco, di Arquata. Il fiume più lungo è il Metauro. Il centro di alcune città è attraversato dal corso di fiumi. Nei pressi della foce del fiume Foglia sorge Pesaro; il fiume Misa, prima di giungere al mare, attraversa Senigallia; il centro di Ascoli Piceno è circondato da due corsi d'acqua: il Tronto e il Castellano, che ivi confluiscono. Alcune foci di fiumi sono state utilizzate per ricavare dei porti canale (Pesaro, Fano e Senigallia).
Essa presenta una forma caratteristica di pentagono irregolare e si sviluppa perlopiù longitudinalmente da nord-ovest a sud-est.Una zona montuosa è formata dall'Appennino Umbro-Marchigiano.
Le Marche sono una delle regioni più collinari d'Italia: le colline comprendono il 69% del territorio (6.462,90 km²). Il 31% (2.902,96 km²) è invece montuoso. Le pianure, non rilevabili percentualmente, sono limitate ad una stretta fascia costiera e alla parte delle valli più vicine alla foce dei fiumi.
Il gruppo montuoso più elevato della regione è la pittoresca catena dei Sibillini, a cavallo delle province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata, in cui il già ricordato Monte Vettore (2478 m), che divide con l'Umbria, padroneggia. Altri monti importanti della regione sono: Monte Nerone (1526 m), Monte Catria (1702 m), Monte San Vicino (1479 m), Monte Rotondo (2103 m), Monte Fema (1575 m), Monte Priora (2334 m), Monte Bove (2143 m), Monte Sibilla (2175 m), Monte Vallelunga (2221 m), Monte Porche (2335 m).
Il litorale, lungo 173 km,[8] ha un andamento rettilineo, con lunghe spiagge sabbiose o ghiaiose. La costa bassa è interrotta però dal Monte San Bartolo, nei pressi di Pesaro e dal promontorio del Conero, che dà origine ad alte e spettacolari falesie calcaree e rappresenta il punto più alto della costa.
Questo monte protegge a nord il Golfo di Ancona, nella cui parte più interna è situato il porto di Ancona. Guardando la carta regionale risulta evidente che il promontorio del Conero divide la costa marchigiana in due tratti con andamento diverso: quello settentrionale è orientato da nord-ovest a sud-est, il meridionale da nord-nord-ovest a sud-sud-est. Un'altra breve zona di costa alta è nei pressi di Grottammare; il colle dell'Ardizio, invece, a sud di Pesaro, pur essendo vicinissimo al mare, non lo tocca. Secondo il Ministero della Salute, il 98,2% della costa è balneabile.
I fiumi, dal carattere torrentizio, hanno un tipico andamento parallelo e formano quella struttura di valli che spesso è chiamata "a pettine". Caratteristica dei fiumi marchigiani è il fatto che essi nascono quasi tutti nella catena appenninica che fa da confine con l'Umbria e che dunque per giungere al mare devono attraversare la catena del San Vicino con pittoresche gole come quella del Furlo, di Frasassi, della Rossa, di Pioraco, di Arquata. Il fiume più lungo è il Metauro. Il centro di alcune città è attraversato dal corso di fiumi. Nei pressi della foce del fiume Foglia sorge Pesaro; il fiume Misa, prima di giungere al mare, attraversa Senigallia; il centro di Ascoli Piceno è circondato da due corsi d'acqua: il Tronto e il Castellano, che ivi confluiscono. Alcune foci di fiumi sono state utilizzate per ricavare dei porti canale (Pesaro, Fano e Senigallia).
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