L’ambiente della Toscana in 11 infografiche di Arpat (2a Parte).


italy-mapL’infografica , una modalità di rappresentazione sintetica e immediata di dati e informazioni anche complesse e articolate, è oggi frequentemente utilizzata nei giornali, nelle riviste scientifiche, nei saggi, nei manuali d'istruzioni o di statistica, nei libri di testo scolastici, e anche da diverse agenzie straniere (vedi varie infografiche ambientali sul sito Web ).

ARPAT si è rivolta a un’azienda di livello nazionale, che opera per conto di diverse testate giornalistiche (Repubblica, La Stampa, Agenzia Ansa, Istat, ecc.), per realizzare una serie di infografiche che illustrassero in modo divulgativo ed efficace, come normalmente avviene sulla stampa, l’ambiente in Toscana relativamente a: polveri sottili, acque superficiali e sotterranee, acque di balneazione, biodiversità, bonifiche dei siti contaminati, rumore, campi elettromagnetici, radon, aziende ad autorizzazione integrata ambientale, depuratori.

In questo modo si mette a disposizione delle istituzioni e della società civile (associazioni, politica, imprese, media, università e ricerca, singoli cittadini) un bagaglio comune di informazioni da poter “leggere” secondo le diverse esigenze.

toscana_mapIn Toscana la legge regionale 30/2009 , che regola il funzionamento di ARPAT, ha individuato i tre pilastri fondamentali sui quali si basa l’Agenzia: il controllo ambientale, il supporto tecnico-scientifico (alla Regione e agli Enti locali) e l’informazione ambientale.

E su quest’ultimo punto l’Agenzia sta compiendo un grosso sforzo, in modo da dare concreta attuazione al dettato normativo sopra richiamato, sia in termini di dati ambientali messi a disposizione (sul sito Web  e sul Sistema Informativo Regionale Ambientale della Toscana ), sia in una forma più proattiva, cercando di far arrivare queste e molte altre informazioni ai possibili fruitori.

È proprio in questo impegno dell’Agenzia che si colloca la nuova iniziativa di utilizzare l’infografica nella comunicazione dei dati ambientali, auspicando che questa modalità diventi una prassi sempre più diffusa.

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