Giro delle Orobie (Bergamo): Rifugio Cazzaniga 1885 m.
Il rifugio Cazzaniga sorge su un cucuzzolo nel versante orientale dello Zuccone dei Campelli. • E' un'ottima base di appoggio per le gite escursionistiche e alpinistiche allo zuccone Apertura:continuato dal 15/6 al 1/9; stesso ed è il punto di partenza o di arrivo del tutto l'anno sabato e domenica "sentiero degli stradini".
Telefono: 0341-997839 • Proprietà: Gruppo ANA Lecco bel mezzo di una vasta prateria ai piedi del • Posti Letto: 25 • Sala da Pranzo: 65
ACCESSO DA QUINDICINA
Difficoltà: T, Turistico;
Dislivello: 650 m;
Segnavia: 120 e 101;
Attrezzatura: Scarponcini.
L’itinerario di accesso più veloce al rifugio partendo dalla Valle Brembana percorre il sentiero che sale al rifugio Gherardi e al raccordo con la prima tappa del Sentiero delle Orobie Occidentali.
Lasciata l’auto presso la piccola frazione di Quindicina (la si raggiunge tramite strada asfaltata da Pizzino), si imbocca il sentiero n. 120 che inizia a risalire il versante destro idrografico della valle.
Superata una capanna, il percorso conduce in un’ampia valletta erbosa alla cui sommità si trova la baita Foppa Lunga (1506 m.); dalla baita si piega a Nord e dopo aver scavalcato una breve depressione si guadagna in breve il rifugio Gherardi (1650 m.). Per ricongiungersi al sentiero delle Orobie, dal rifugio si deve proseguire verso Nord imboccando un chiaro tracciato. Dopo una breve salita e un successivo pianoro si supera il vecchio rifugio Battisti (chiuso) e con alcuni zig-zag si rimonta la caratteristica costola alle sue spalle. Più in alto, procedendo con attenzione si superano alcuni profondi canaloni detritici e ci si dirige infine alla Capanna Regina, dove passa il sentiero delle Orobie Occidentali.
Dalla baita, se si vuole raggiungere il rifugio Gazzaniga (punto di arrivo della prima tappa), si deve piegare ad Ovest puntando al passo dell’Aralalta, che si raggiunge in pochi minuti. Ora su terreno pianeggiante, si prosegue ancora verso Ovest aggirando i pendii settentrionali del monte Sodadura (2010 m.): scavalcata un’ultima bocchetta si raggiunge infine la conca con il caratteristico cucuzzolo roccioso che ospita il rifugio Cazzaniga, alla base delle aspre falde dello Zuccone dei Campelli.
ZUCCONE DEI CAMPELLI (VIA NORMALE)
Difficoltà: E, per Escursionisti;
Dislivello: 300 m;
Segnavia: 101 per un breve tratto;
Attrezzatura: Scarponcini.
Dal rifugio Cazzaniga si segue per un buon tratto il Sentiero delle Orobie Orientali (segnavia 101) in direzione della bocchetta dei Megoffi. Dopo aver attraversato una vasta area di pascoli ed aver superato la baita Bocca, si entra nel caratteristico vallone formato dalla cresta Est dello Zuccone dei Campelli e dai versanti della Cornetta.
Qui si incontra un bivio: lasciando a destra il Sentiero delle Orobie, si prende la traccia di sinistra (segnalazioni su un sasso) che, senza difficoltà, rimonta l’erboso pendio orientale dello Zuccone dei Campelli. Più in alto si prosegue sull’ampia cresta e dopo un ultimo strappo si raggiunge la bocchetta dei Camosci, stretto valico che permette di accedere al vallone dei Camosci e al rifugio Lecco.
Dalla forcella si prende la cresta di destra (Nord): inizialmente il terreno resta facile, poi, al di là di un’anticima erbosa, un breve salto roccioso richiede qualche cautela (catene) e infine, dopo altri passaggi un po’ impegnativi, si sale alle roccette della vetta.
NOTA: dalla vetta dello Zuccone dei Campelli è possibile scendere al rifugio Lecco e da qui tornare al rifugio Cazzaniga utilizzando il sentiero degli Stradini o la seconda tappa del Sentiero delle Orobie Orientali. Una volta ritornati alla bocchetta dei Camosci, basta infatti scendere nello stretto canale ghiaioso (attenzione alla caduta sassi e alla neve dura ad inizio stagione) che conduce nel vallone dei Camosci per poi proseguire lungo il sentierino che corre al centro della valle e che conduce al non distante rifugio Lecco.
VIA FERRATA "REBUZZINI" ALLO ZUCCO DI PESCIOLA
Difficoltà: EEA, per Escursionisti Esperti con l'Attrezzatura necessaria; Tra le vie ferrate questa deve essere considerata una tra le più impegnative e presuppone molta forza nelle braccia. Dislivello: 400 m;
Segnavia: segnali e bolli della S.E.L.;
Attrezzatura: Scarponcini, Casco, Imbracatura e Kit da Ferrata.
Le pareti rocciose e gli speroni dello Zucco della Pesciola si prestano a belle scalate su ottimo calcare. Recentemente il Comune e la Sezione CAI di Barzio, in collaborazione con la Casa delle Guide Lecco-Valsassina-Orobie hanno riattato la vecchia via ferrata Domenico Rebuzzini, apportando alcune varianti per renderla più facile e sicura e cambiando tutti gli ancoraggi e le catene presenti.
La partenza della via è situata lungo il percorso del "Sentiero degli Stradini", descritto per l'itinerario escursionistico ma da percorrere in senso inverso. Poco prima di raggiungere la Bocchetta di Pesciola si incontra un canale che si deve risalire per circa cento metri fino all'inizio della "ferrata".
Si scala un primo risalto verticale, per poi abbassarsi in una breccia da dove, dopo un tratto erboso, si supera un diedro umido chiuso da uno strapiombo che si aggira. Si prosegue in un canaletto e, dopo un'emozionante spaccata, si guadagna una facile cresta che porta ai piedi di un altro diedro con un blocco incastrato. Si sale il diedro uscendone a destra su un terrazzino per proseguire fino ad un altro terrazzo dove la via si biforca. Si potrebbe salire direttamente lungo un muro verticale, ma la soluzione più facile consiste nel deviare a destra percorrendo una rampa per poi passare sotto un arco di roccia oltre il quale una scaletta metallica permette di salire e di raggiungere una forcelletta.
Un ripido muro e un'altra rampa rocciosa portano ad una cengia che si percorre verso sinistra sfilando sotto una parete verticale oltre la quale si riprende la salita in un diedro. Superato quest'ostacolo si traversa a destra per poi vincere una paretina verticale che apre le porte ai pendii sommitali e alla Madonnina che segna la vetta. Quindi si prosegue verso Est raggiungendo l'intaglio della Bocchetta dei Camosci (qui, da sinistra, sale l'itinerario della via normale di salita, spesso innevato fino a stagione inoltrata perché esposto a Nord), da dove - salendo verso sinistra - si arriva in vetta allo Zuccone Campelli.
NOTA: dalla vetta dello Zuccone dei Campelli è possibile ritornare al rifugio Cazzaniga percorrendo la via normale di salita alla vetta lungo il versante Orientale (vedi itinerario escursionistico).
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