Giro delle Orobie: Rifugio Vivione 1850 m.

Il rifugio Vivione è raggiungibile direttamente in automobile sia dalla Val di Scalve che dalla Valcamonica percorrendo la strada carrozzabile del passo del Vivione (aperta solo nei mesi estivi).   
IL CIMONE DELLA BAGOZZA
   
 Difficoltà: E, per Escursionisti;    
 Dislivello: 850 m;    
 Segnavia: 417;    
 Attrezzatura: Scarponi.
   
 Nota: anche se questa escursione non parte esattamente dal rifugio Vivione, abbiamo pensato di inserirla ugualmente in questa raccolta per non escludere una vetta così importante e suggestiva come questa. Il Cimone della Bagozza è la cima più bella ed attraente di tutto il gruppo dei Campelli. Con lo slancio del suo spigolo nord sul quale si svolge una delle più difficili arrampicate delle montagne bergamasche e l’adiacente Torre Nino, il Cimone della Bagozza rappresenta una tipica montagna dolomitica che caratterizza questo affascinante angolo della VaI di Scalve.
   
 Dal passo del Vivione si percorre in discesa la strada che collega il valico con Schilpario fino alla quota 1580 nella località chiamata Cimalbosco dove la strada, con una curva, cambia direzione (bar). Per la strada carrareccia che si inoltra verso Est ci si porta alla Malga Campelli di sotto (1640 m) e a una radura erbosa dove sorge su un masso una bella Madonnina in bronzo, opera dello scultore Tomaso Pizio. Da qui seguire tracce di sentiero verso destra e portarsi al Lago di Campelli (1680 m), dal quale si punta in direzione del Cimone della Bagozza.
   
 Si attraversano alcune strisce erbose e si attacca il lungo e faticoso ghiaione che adduce alla base dello spigolo nord del Cimone, dove alcune lapidi di caduti segnano l’inizio del canalone. Questo va risalito preferibilmente sul fondo (attenzione alla caduta di sassi!) o sui fianchi laterali. Il canale è stretto e pieno di ghiaia mobile: in cima si sbuca al Passo della Bagozza (2280 m circa).    
 Dal passo ci si porta su una cengia che sale diagonalmente verso sinistra e si raggiunge la cresta sud, erbosa, che senza difficoltà conduce alla vetta (2409 m).
   
 Per la discesa, volendo compiere un bel giro ad anello, dalla vetta conviene seguire la cresta est che precipita abbastanza ripida ed erbosa verso il sottostante Passo delle Ortiche (2290 m): alcune tracce di passaggio indicano esattamente il percorso. Raggiunto il passo, un sentiero percorre il ghiaione sottostante la Torre Nino che slanciata ed elegante caratterizza questo versante del Cimone; si raggiunge così di nuovo il Lago di Campelli e la radura erbosa dov’è la Madonnina.
   
 La strada carrozzabile del passo del Vivione costruita dagli Alpini durante la prima Guerra Mondiale, permette di accedere con tutta facilità all’estremo lembo orientale della valledi Scalve, in un ambiente tra i più intatti e suggestivi di tutta la catena. La zona è infatti interessante soprattutto per l’abbondante fauna d’alta quota, che può essere avvistata percorrendo ad esempio il sentiero Naturalistico A. Curò. 
Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti Twitter, sulla tua bacheca su Facebook, Linkedin, Instagram o Pinterest. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie! CONDIVIDI SU!
Nessun commento:
Posta un commento