dicembre 31, 2024

Simbolo della città di Genova, la Lanterna, con i suoi 77 metri di altezza, è il faro più alto del Mediterraneo.

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Ho trascorso gran parte della mia infanzia e giovinezza a Genova, capoluogo della Liguria.

 

A differenza di altri immigrati latinoamericani di origine europea, i miei genitori si stabilirono sulla costa ligure e vi rimasero per più di due decenni.

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Ecco perché questa terra di navigatori storici, di incomparabile bellezza naturale, è rimasta così impressa nella mia memoria.

 

Diceva il grande scrittore Alexandre Dumas:

«Distesa sul fondo del suo golfo con la maestà incurante di una regina... Genova viene, per così dire, incontro al viaggiatore» (A. Dumas, 1841).

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Peccato che i viaggiatori la attraversino il più delle volte in fretta, preferendo altre località della Liguria, come le Cinque Terre o Portofino, perdendo così l'occasione di scoprire una città ricca di storia, tesori nascosti e angoli suggestivi.

 

La storia di Genova si racconta soprattutto lungo Via Garibaldi e i Rolli, dove si trovano meravigliose dimore poco note agli italiani ma ricche di straordinarie opere d’arte.

 

Il fascino di questa città incastonata tra i monti e il mare, frammentata tra passato e presente, crocevia di popoli e culture diverse (non a caso il nome medievale di Genova è Janua, ovvero 'porta' in latino), ha attirato l'attenzione di scrittori, poeti e cantautori, che nei loro versi ne hanno raccontato la bellezza, i contrasti, l'anima nascosta.

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Primo fra tutti Fabrizio de André, che oggi viene celebrato con un piccolo ma meraviglioso museo in Via del Campo 29. Sebbene Genova sia nota soprattutto per il suo Acquario, l'antica repubblica marinara racchiude tra le sue mura meravigliose testimonianze del suo glorioso passato, ma anche opere ardite e moderne che l'hanno resa una sorta di capitale dell'architettura moderna italiana.

 

Passeggiando per la città potrete ammirare palazzi nobiliari e chiese antiche, perdervi nel labirinto di caratteristici vicoli (carroggi) in cui è organizzato il centro storico, visitare interessanti musei, lasciarvi sorprendere dai simboli della città, la nuova Genova, che guarda al futuro ma è magnifica custode di un passato sempre presente.

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Iniziamo questo tour virtuale dal simbolo di Genova, La Lanterna, emblema di una città che si è sviluppata attorno al suo porto (e continua a farlo ancora oggi, affiancando al porto mercantile un porto turistico dove approdano le navi da crociera da tutto il mondo, proprio nel centro della città).

 

Il Faro di Genova.

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A testimonianza della vocazione marittima di questa città c'è il suo faro, comunemente chiamato 'la Lanterna', da sempre simbolo di Genova. Alta 77 metri, la torre storica sorge sui resti di una collina di 40 metri, per un'altezza di circa 177 metri sul livello del mare.

 

Creata per segnalare l'ingresso delle navi nel porto ma anche per controllarne i movimenti all'interno del porto, la torre fu costruita nel XIV secolo sul sito di un faro esistente fin dal 1128 e funzionante con un sistema a legna (falò).

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Nel 1326 venne installata la prima lanterna ad olio d'oliva e nel 1340 venne dipinto lo stemma comunale sulla parte inferiore della torre.

 

Il suo aspetto attuale è frutto della ricostruzione effettuata nel XVI secolo e, nonostante gli interventi successivi agli eventi bellici e ai fulmini, la lanterna si presenta come allora: una torre con due snelli volumi sovrapposti con una galleria alla sommità di ciascuno di essi (si può raggiungere la prima terrazza), una scala interna con 172 gradini, una lanterna al cui interno sono collocati gli elementi illuminanti.

 

Annesso alla torre si trova il Museo della Lanterna, un museo multimediale dedicato alla città e al territorio provinciale, raggiungibile con una passeggiata di 800 metri dal Terminal dei traghetti, lungo le antiche mura cittadine, fino al faro.

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La Lanterna è situata all'estremità orientale del quartiere di Sampierdarena, su uno scoglio isolato oggi interamente inserito nel contesto portuale, punta estrema di quello che un tempo era il promontorio di San Benigno che divideva l'antico comune di Sampierdarena da quello di Genova.

 

Il sito dove è stato edificato era chiamato promontorio perché, prima che la mano dell'uomo ridisegnasse i contorni della baia genovese, era circondato su tre lati dal mare. A ovest, la collina delimitava l'antico porto di Genova, quello che oggi è il porto vecchio. Nel tempo la collina ha preso il nome di Capo di Faro o di San Benigno, dal nome dell'omonimo convento che vi sorgeva. Oggi, infatti, la collina non esiste più, essendo stata rasa al suolo nella seconda metà degli anni Venti per creare nuovi spazi per la città, il porto stesso e le sue strutture produttive, e l'unica cosa che rimane è proprio il piccolo ramo roccioso da cui sorge il faro.

 

Contemporaneamente, tra il 1920 e il 1930, si realizzarono i lavori di ampliamento del porto di Genova, con la creazione delle nuove banchine di Sampierdarena, ottenute mediante un importante riempimento del mare. Dopo l'operazione, lo scoglio della Lanterna non si affaccia più direttamente sul mare, ma a poca distanza da esso, nei pressi della banchina di Ponte San Giorgio.

 

La Porta della Lanterna

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Poiché la Lanterna sorgeva sulla principale via di comunicazione tra Genova e il ponente, fino agli scavi della collina di San Benigno, nei primi anni del XX secolo, quando furono costruite le cosiddette Mura Nuove (XVII secolo), esattamente ai piedi della Lanterna fu realizzata una porta al loro interno.

 

Così, come ricorda lo storico Federico Donaver, alla vecchia porta, mantenuta fino alla sua demolizione nel 1877, ne fu affiancata una nuova costruita tra il 1828 e il 1831, chiamata Porta Nuova, Porta della Lanterna o Porta del Chiodo dal nome del suo progettista, il generale Agostino Chiodo. Infatti, come scrisse lo stesso Donaver, la stessa porta e le vie adiacenti presero "il nome di Lanterna o Faro dei marinai che si eleva a 127 m sul livello del mare, la cui costruzione risale al 1549".

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La porta a doppio fornice era scavata nella parete rocciosa e in origine aveva due ponti levatoi sostenuti da catene che scorrevano su ruote di bronzo, presto sostituiti, per mutate esigenze pratiche, da una passerella fissa. La facciata neoclassica è costruita in pietra di promontorio (prelevata dalla stessa collina dietro la Lanterna) e marmo bianco di Carrara, una combinazione che conta illustri precedenti nell'architettura della città. Notevoli sono i dettagli scultorei, costituiti da metope, teste di medusa inserite nella chiave di volta e il gruppo dello stemma.

 

L'edificio della porta fu demolito nel 1935. A seguito di polemiche, per preservare la memoria della porta, solo la facciata fu smantellata e ricostruita nella sua posizione attuale, addossata al muro della Lanterna, circa cinquanta metri più a sud e ruotata di 90° rispetto alla posizione originale, perdendo la sua funzione originaria di porta.

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Il centro storico di Genova è il più grande d'Europa ed è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità.

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Il centro storico di Genova è il cuore della Città Vecchia, un luogo ricco di storia e fascino che dopo anni di abbandono e degrado è stato finalmente restaurato e restituito alla città.

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Per scoprire il fascino della Genova antica bisogna camminare e addentrarsi nei “caruggi”, i pittoreschi vicoli di origine medievale e nelle caratteristiche creuze (strette vie tra i muri), perdersi tra le belle vie fiancheggiate da palazzi nobiliari e le piccole piazze armoniose (Piazza delle Erbe, Piazza San Donato) dominate da antiche chiese (San Donato, San Matteo).

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Non è un caso che gran parte del centro storico sia stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità. Molti sono i siti di interesse storico come il Castrum, il primo insediamento urbano della città risalente al periodo romano ed etrusco, di grande valore è il patrimonio architettonico con il celebre Palazzo Spinola e il Palazzo Ducale, due magnifici edifici della città attraverso i quali si riflette lo splendore dell'antica repubblica marinara.

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Inoltre, non mancano le occasioni di svago, poiché in tutto il centro storico si trovano numerose caratteristiche osterie dove è possibile gustare i piatti tipici della cucina genovese, bar storici, locali dove ogni sera si esibiscono bande musicali e botteghe più che centenarie che conquistano e affascinano con il loro fascino d'altri tempi.

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La storia del nucleo storico del capoluogo ligure è totalmente legata alla storia della città, dagli albori della costruzione delle prime case liguri sul colle di Castello, all'epoca romana, passando per gli anni della Repubblica Marinara (di cui ebbe notizia l'analista Caffaro di Rustico su Caschifellone, detto semplicemente Caffaro), fino alle battaglie patriottiche e insurrezionali della Giovine Italia e della Carboneria di Giuseppe Mazzini.

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Le prime ipotesi sulla storia di Genova antica, non legate alla mitologia o a versioni propagandistiche delle sue origini e della sua epoca preromana, risalgono al XVII secolo (ad esempio, Odoardo Ganducio, Discorso sopra l'iscrizione, il nostro epitaffio rinvenuto a Tortona in marmo, d'vn decurione antico genuese, 1614), ma è solo con le scoperte avvenute a partire dalla fine dell'Ottocento e il successivo studio delle scoperte che è stato possibile avere una visione più chiara (anche se in parte incompleta) del reale passato della città.

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Tuttavia, molte delle pubblicazioni che descrivono la storia della città fino alla metà dell'Ottocento non affrontano il problema della localizzazione dei primi insediamenti né del periodo in cui nacquero[2]. Le ricostruzioni dei secoli passati non sempre si sono rivelate accurate alla luce delle nuove scoperte e contengono spesso errori, dovuti alla mancanza di fonti archeologiche e/o al tentativo di identificare gli elementi della città antica da quelli più moderni, genovesi, visibili all'epoca in cui queste ipotesi furono formulate.

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L'abitudine di costruire su edifici già esistenti (spesso riciclando materiali recuperati da precedenti costruzioni, anche fuori Genova), le numerose modifiche e ampliamenti di edifici e chiese preesistenti realizzati in periodi di benessere economico e di crescita della città, se non le vere e proprie rivoluzioni urbanistiche provocate dalla crescente necessità di migliorare la viabilità cittadina.

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Oltre alle distruzioni causate dai bombardamenti francesi del XVII secolo, dai bombardamenti causati dalla repressione sabauda dei moti indipendentisti del 1849 e infine dalle distruzioni subite per mano degli Alleati nella seconda guerra mondiale, cui fecero seguito le relative ricostruzioni, la situazione è diventata molto eterogenea, con vie e piazze dove, nel giro di poche decine di metri, si trovano edifici separati tra loro da secoli di storia. La maggior parte degli edifici antichi che compongono il centro storico risale al XII e XIII secolo, anche se spesso hanno subito modifiche successive.

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Il centro storico è tradizionalmente suddiviso in sei zone chiamate sestieri: (Prè, Portoria, Molo, Maddalena, San Vincenzo, San Teodoro), conservando l'impronta storica degli antichi quartieri di quella che fu la capitale della Repubblica di Genova. Questa suddivisione va oltre quella che vede il territorio comunale organizzato in più di una dozzina di quartieri (o municipalità): i sei quartieri sono attualmente compresi nel territorio dei Municipi I Centro Est e II Centro Ovest (solo per il quartiere di San Teodoro).

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settembre 30, 2024

Gioielli dell'architettura italiana: il duomo di Milano.

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Il Duomo di Milano è una maestosa opera d’arte gotica che svetta nel cuore del capoluogo lombardo, da sempre icona indiscussa dell’architettura e della cultura italiana.

 

Tuttavia, dietro le sue imponenti guglie e la sua facciata decorata si celano segreti e curiosità che spesso sfuggono alla vista dei visitatori. Scopriamo dunque 10 curiosità che forse non conoscevi sul Duomo di Milano.

 

Gli scavi archeologici sotto il Duomo

 

Per svelare la prima curiosità sul Duomo di Milano dobbiamo fare un passo indietro ai tempi dell’antica Roma, quando Milano rispondeva al nome di Mediolanum. Allora, nel luogo oggi occupato dal Duomo, sorgevano due basiliche paleocristiane e un battistero: l’antica Basilica di Santa Maria Maggiore, la Basilica di Santa Tecla e il Battistero di San Giovanni alle Fonti.

 

Quest’ultimo, un esempio pionieristico di architettura ottagonale nell’epoca paleocristiana, fu il sito del battesimo di Sant’Agostino da parte di Sant’Ambrogio, avvenuto nella vigilia di Pasqua del 397. Le tracce della Basilica di Santa Tecla e la peculiare forma ottagonale del battistero sopravvivono ancora oggi nella sezione archeologica del Duomo, testimonianze tangibili di un passato glorioso e spiritualmente significativo.

 

Una costruzione lunga 6 secoli

 

Una curiosità sul Duomo di Milano è che la sua costruzione è stata estremamente lunga. Non a caso, infatti, i milanesi definiscono “essere come la Fabbrica del Duomo” un’impresa che si protrae nel tempo senza mai giungere a conclusione.

 

Questo perché la costruzione ufficiale della cattedrale ha preso avvio nel lontano 1386, ma soltanto nel corso del XIX secolo è stata finalmente completata, grazie al lavoro instancabile di migliaia di artisti, scultori e artigiani provenienti da ogni angolo del mondo.


L’organo più grande d’Italia

 

Forse non tutti sanno che il Duomo di Milano ospita l’organo più grande d’Italia: collocato nell’altare maggiore, questo straordinario strumento musicale vanta ben 15.800 canne e 4 casse d’organo.

 

Alcune di queste canne raggiungono altezze superiori ai 9 metri, mentre altre sono così minute da misurare soltanto pochi centimetri. Le magnifiche ante che lo circondano sono autentiche opere d’arte, dipinte con scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, aggiungendo un tocco di sacralità e bellezza al già maestoso contesto della cattedrale.

 

I segni zodiacali sul pavimento

 

Appena varcata la soglia dell’imponente cattedrale, è possibile scovare una meridiana incisa nel pavimento, che percorre l’intera larghezza della navata, da destra a sinistra. Lungo di essa sono posizionate delle mattonelle in marmo sulle quali sono scolpiti i segni zodiacali.

 

Alzando lo sguardo verso la volta della prima cappella a destra, è possibile notare un piccolo foro nel soffitto che, a mezzogiorno solare, lascia filtrare un raggio di luce e, a seconda del mese, illumina il segno zodiacale corrispondente sulla mattonella sottostante.

 

Questa meridiana, costruita nel lontano 1786 dagli astronomi dell’Osservatorio Astronomico di Brera, viene periodicamente aggiornata per adattarsi ai cambiamenti causati dal trascorrere del tempo, come l’abbassamento del pavimento dovuto alla costruzione della linea metropolitana che passa sotto il Duomo.

 

Il chiodo della crocifissione

 

Un’altra curiosità sul Duomo di Milano riguarda un chiodo speciale. Nella navata centrale, alzando lo sguardo verso il soffitto dell’abside, è possibile notare il tabernacolo, a un’altezza di 40 metri, che custodisce una reliquia di valore inestimabile: si tratta del Santo Chiodo, ovvero uno dei chiodi che, secondo la tradizione, furono utilizzati durante la crocifissione di Cristo.

 

Questo prezioso chiodo viene estratto dal suo reliquiario e portato sull’altare del Duomo solo una volta all’anno, nel mese di settembre, durante una delle cerimonie più suggestive e misteriose della tradizione milanese: il rito della Nivola. Durante questo rituale, un “ascensore” a forma di nuvola viene utilizzato per trasportare la reliquia, creando un’atmosfera solenne e avvolgente che avvolge il santuario.

 

Lo zafferano nelle vetrate

Tra le curiosità sul Duomo di Milano che non tutti conoscono ce n’è una che riguarda le sue maestose e coloratissime vetrate, in tutto 52. Esse, infatti, non solo decorano la cattedrale, ma avevano anche una funzione educativa: attraverso le rappresentazioni bibliche, anche coloro che non sapevano leggere potevano apprendere le storie sacre.

 

C’è di più, però: sorprendentemente, pare che la ricetta del risotto allo zafferano, piatto iconico della cucina milanese, tragga le sue origini proprio dalle vetrate del Duomo di Milano.

Lo zafferano, infatti, veniva utilizzato per creare i vetri di colore giallo, e si narra che il garzone del maestro vetraio belga Valerio da Fiandra, incaricato di lavorare alle vetrate del Duomo, aggiunse zafferano al risotto in occasione del matrimonio della figlia del maestro, dando vita a una tradizione gastronomica internazionale.

Il tetto calpestabile

 

La terrazza del Duomo di Milano viene ogni anno visitata da milioni di turisti. Salendo i 251 gradini o con un veloce viaggio in ascensore, è possibile esplorare gli 8000mq di terrazze, che rendono quello del Duomo di Milano il tetto calpestabile della più grande cattedrale gotica del mondo.

 

Tra guglie e migliaia di dettagli scolpiti nel marmo, c’è un dettaglio che merita una menzione speciale: sulle guglie rivolte verso la piazza, sul margine sinistro, sono rappresentati due pugili che combattono. Si tratta di pugili scolpiti per onorare il famoso pugile italiano Primo Carnera, celebrando così il suo rinomato successo nel mondo della boxe.

 

La facciata autopulente

 

Nelle e prime foto a colori del Duomo di Milano, la facciata della cattedrale era quasi completamente nera. Piazza Duomo infatti era totalmente diversa da come siamo abituati a conoscerla: nella zona potevano circolare tutti i mezzi pubblici e privati, in quanto la pedonalizzazione è arrivata solo verso la fine degli anni ’80, e per questo motivo gli effetti dello smog si sono manifestati sulla cattedrale.


Tuttavia, solo negli ultimi dieci anni l’esterno del Duomo è stato rivestito con un materiale naturale che, grazie all’azione della luce solare, è in grado di auto-pulirsi e depurare l’aria dalle polveri sottili.

 

Il Duomo aveva il suo campanile

 

Un’altra curiosità sul Duomo di Milano che non tutti conoscono è che, in passato, anche la cattedrale gotica del capoluogo lombardo aveva il suo campanile, situato sulla sua sommità e probabilmente risalente all’antica Basilica di Santa Maria Maggiore. Tuttavia, nel 1866, per ragioni di sicurezza, questa torretta campanaria fu demolita.

 

In seguito, si pensò alla realizzazione di un nuovo campanile esterno alla struttura. Uno dei primi a proporre tale progetto fu l’architetto Luca Beltrami, che suggerì di erigerlo vicino alla manica lunga del Palazzo Reale (oggi non più esistente), ma il progetto non venne mai realizzato.

 

Il vero ruolo della Madonnina

 

Da oltre due secoli, la Madonnina si erge maestosa sul famoso tetto del Duomo di Milano, vegliando su Piazza Duomo e sull’intera città di Milano. Posta a 108,5 metri di altezza, non solo protegge la città dai mali, ma anche se stessa dalle intemperie.

 

Accanto alla Madonnina si erge un’ala in alabarda, che in realtà funge da parafulmine, rendendo la statua in grado di difendere la cattedrale da fulmini e intemperie.

 

fonte: https://www.immobiliare.it/news/vivere-a/milano/10-curiosita-sul-duomo-di-milano-che-forse-non-conoscevi-199745

agosto 23, 2024

La Toscana È Una Regione Meravigliosa E Unica In Ogni Senso.

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TOSCANA, IL PAESE MIGLIORE SULLA SEDE La Toscana è una regione immaginabile e unica sotto ogni aspetto.
Un senso di gloria e di bene per ogni esigenza. Si possono organizzare diverse tipologie di tour, dai tour culturali ai tour enogastronomici e perché no anche al mare.
I posti in cui si può andare sono tanti, ma d'estate sono migliori i paesini che si affacciano sul mare. Una piccola cittadina della Toscana sul mare
Sono tra i più belli d'Italia, sono un ottimo posto dove trascorrere una splendida vacanza.

TOSCANA, IL PAESE MIGLIORE SULLA SEDE La Toscana è una regione immaginabile e unica sotto ogni aspetto.
Un senso di gloria e di bene per ogni esigenza. Si possono organizzare diverse tipologie di tour, dai tour culturali ai tour enogastronomici e perché no anche al mare.
Ci sono molti posti in cui si può andare, ma in estate le piccole città in riva al mare sono le migliori. Un piccolo paese della Toscana sul mare
Sono tra i più belli d'Italia e sono il luogo ideale dove trascorrere una splendida vacanza.

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La cittadina di Forte dei Marmi si trova al confine con la Liguria ed è una delle più belle da visitare. È una meta turistica apprezzata e ambita, che attira ogni anno a Tramonto-forte-dei-marmi visitatori dall'Italia e dall'estero. Le strade ricoperte di marmo bianco sono perfette per una meravigliosa e rilassante passeggiata. La spiaggia qui è molto bella e ha un bel bagno. E' il posto migliore di tutta la Versilia. Senza dimenticare il bellissimo panorama delle Alpi Apuane.

La cittadina di Forte dei Marmi si trova al confine con la Liguria ed è una delle più belle da visitare. È una meta turistica apprezzata e ambita, che attira ogni anno visitatori dall'Italia e dall'estero a Tramonto-forte-dei-marmi. Le strade ricoperte di marmo bianco sono perfette per una meravigliosa e rilassante passeggiata. La spiaggia qui è molto bella e si può nuotare bene. E' il posto migliore di tutta la Versilia. Per non parlare della bellissima vista sulle Alpi Apuane.

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Insomma, il luogo perfetto dove trascorrere una bellissima vacanza all'insegna del divertimento e dell'intrattenimento. Tappa obbligata in Toscana è l'Isola del Giglio, una terra bellissima dove si trova Giglio Porto, un piccolo borgo bagnato da un'acqua bellissima e un bellissimo borgo. Se passate da queste parti non perdetevi la Torre del Saraceno, che risale al XVI secolo. Il comune di San Vincenzo è noto per le numerose Bandiere Blu conferite alle sue spiagge. Durante una vacanza in questa bellissima città, è interessante fare la Promenade du Marin. È una bellissima strada che porta dal centro al faro del paese.

Insomma, il luogo perfetto dove trascorrere una bellissima vacanza all'insegna del divertimento e dell'intrattenimento. Una tappa imperdibile in Toscana è l'Isola del Giglio, una terra bellissima dove troverete Giglio Porto, un piccolo borgo bagnato da una bellissima acqua e un bellissimo borgo. Se passate da queste parti non perdetevi la Torre Saracena, che risale al XVI secolo. Il comune di San Vincenzo è noto per le numerose Bandiere Blu assegnate alle sue spiagge. Durante una vacanza in questa bellissima cittadina, è interessante percorrere la Promenade du Marin. È una bellissima strada che porta dal centro al faro del paese.

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Castiglioncello è un'antica città etrusca e un posto bellissimo. Meta del turismo montano internazionale e denominata "la perla del Tirreno". Davvero un luogo unico dove si possono trovare bellissime scogliere a picco sul mare, porticcioli protetti, spiagge, ponti balneabili dall'acqua limpida e bellissime pinete. Il comune di Rio Marina è uno dei più famosi dell'Isola d'Elba. È un piccolo paese costiero, un tempo ricco di miniere che oggi possono essere visitate. Nei dintorni della città si possono ammirare gli imponenti muri in pietra che rendono suggestiva la natura dell'isola. Sulla costa si possono visitare bellissime spiagge, famose per la loro incredibile bellezza. Tra le più famose, Topinetti Bay è impareggiabile, perfetta per godersi divertimento e relax. La sabbia fine e nera rende questo luogo molto attraente e permette di immergersi nelle condizioni ideali per una giornata al mare. Ammirare lo splendido tramonto dalla spiaggia che crea diversi contrasti cromatici, che regala un momento indimenticabile in primo luogo, Porto Santo Stefano è come un sogno: una bellissima cittadina costiera sul mare e una rinomata località turistica durante l'Impero Romano. Intorno ai due porti cresce la popolazione delle perle centrali dell'Argentario. I suoi splendidi edifici la rendono bella e attraente.

Castiglioncello è un'antica città etrusca e un posto bellissimo. Meta del turismo montano internazionale e definita “la perla del Tirreno”. Davvero un luogo unico dove si possono trovare bellissime scogliere a picco sul mare, porticcioli protetti, spiagge, ponti balneabili dalle acque limpide e bellissime pinete. Il comune di Rio Marina è uno dei più famosi dell'Isola d'Elba. È un piccolo paese costiero, un tempo ricco di miniere oggi visitabili. Intorno al paese si possono ammirare gli imponenti muri in pietra che rendono suggestiva la natura dell'isola. Sulla costa si possono visitare bellissime spiagge, famose per la loro incredibile bellezza. Tra le più famose, Baia Topinetti non ha eguali, perfetta per godersi divertimento e relax. La sabbia fine e nera rende questo luogo molto attraente e permette di immergersi nelle condizioni ideali per una giornata al mare. Ammirando dalla spiaggia lo splendido tramonto che crea diversi contrasti cromatici, che regala innanzitutto un momento indimenticabile, Porto Santo Stefano è come un sogno: una bellissima cittadina costiera sul mare e rinomata località turistica durante l'Impero Romano. Intorno ai due porti cresce la popolazione delle perle centrali dell'Argentario. I suoi splendidi edifici la rendono bella e attraente.

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Campiglia Marittima è situata su una collina che domina il mare e la campagna. Uno dei luoghi più belli della Costa degli Etruschi e dove sorge l'antico castello medievale, Pieve di San Giovanni, bellissimo esempio di romanico toscano e soprattutto un luogo ricco di storia e cultura. Magnifico anche il centro storico, tutto circondato da mura. Una cittadina piccola, ma che si rivela come uno splendido lago dall'essenza antica è Porto Ercole. Sono tanti i motivi per visitarla tra cui i forti, gli impagabili panorami sul mare, i colori brillanti e le spiagge paradisiache. Passeggiare ammirando il mare toscano è un'esperienza molto rilassante, che permette di godere della bellezza del luogo. Le paradisiache spiagge della costa sono caratterizzate dalla presenza di una bellissima sabbia dorata e sono il luogo perfetto per godersi le bellezze dell'Italia attraverso vacanze, tour ed escursioni. Possiamo essere fieri e orgogliosi della nostra ricchezza, perché la nostra geografia, arte e cultura sono grandi. Ci vorrà un'infinità di tempo per scoprire tutte le sue parti, dal mare alla montagna, dalle grandi città ai piccoli centri, dalla natura meravigliosa alle città attuali. I pacchetti turistici Boscolo Italia aspettano solo di farti innamorare.

Campiglia Marittima è situata su una collina che domina il mare e la campagna. Uno dei luoghi più belli della Costa degli Etruschi e dove sorge l'antico castello medievale, Pieve di San Giovanni, bellissimo esempio di romanico toscano e soprattutto un luogo ricco di storia e cultura. Magnifico anche il centro storico, tutto circondato da mura. Una cittadina piccola, ma che si rivela uno splendido lago dall'essenza antica è Porto Ercole. Ci sono molti motivi per visitarlo tra forti, viste impagabili sul mare, colori brillanti e spiagge paradisiache. Passeggiare ammirando il mare della Toscana è un'esperienza molto rilassante, che permette di godere della bellezza del luogo. Le paradisiache spiagge della costa sono caratterizzate da una bellissima sabbia dorata e sono il luogo perfetto per godersi la bellezza dell'Italia attraverso vacanze, tour ed escursioni. Possiamo essere fieri e orgogliosi della nostra ricchezza perché la nostra geografia, arte e cultura sono grandi. Ci vorrà un tempo infinito per scoprirne tutte le parti, dal mare alla montagna, dalle grandi città ai piccoli centri, dalla natura meravigliosa alle città attuali. I pacchetti turistici Boscolo Italia aspettano solo che tu ti innamori.

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Cosa vedere a Cagliari e dintorni: monumenti e spiagge
Cagliari è una città ricca di storia e bellezza: per scoprirla bene può essere utile un tour ben pianificato. Con i suoi monumenti storici, gli splendidi dintorni e il cibo delizioso, Cagliari offre un'esperienza unica. Per molti è l'unico modo per arrivare in Sardegna, dato che si trova all'aeroporto internazionale. Tuttavia le cose da visitare a Cagliari sono tante. Se vuoi approfittare della tua vacanza in Sardegna per scoprire questa bellissima città, ecco un viaggio alla scoperta di cosa vedere a Cagliari Cagliari è una città con due anime: la frenetica del porto e la calma della parte alta. . , detto anche "castello". Partendo dalla parte bassa della città, inizierai dalla zona della Marina, ricca di negozi, ristoranti e bar. La zona, ricca di vicoli e angusti terreni, inizia da Via Roma, una spettacolare strada che costeggia il mare. Poi, salendo da Largo Carlo Felice, troverete Piazza Yenne, da dove inizia Via Manno, cioè la strada che collega il centro con Bastion Saint-Rémy. Troverai molti negozi per lo shopping o bar per l'intrattenimento. Anche il Bastione, simbolo della città, è una delle cose che puoi vedere gratuitamente a Cagliari.

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Potete finalmente salire sul lato e, superato il bastione, vi consigliare la Cattedrale di Santa Maria, uno dei simboli di Cagliari. Nella parte superiore da non perdere il museo e l'anfiteatro romano.
Se puoi prolungare un po' il tuo viaggio, non perderti il ​​Castello di San Michele. L'antica fortezza, situata su una collina che domina la città, offre una vista panoramica mozzafiato.
Volendo, tutti questi luoghi sono visitabili in poco tempo, tra le cose da vedere intorno al porto, ma Cagliari è una città che richiede tempo per conoscere bene. Per questo è consigliabile dedicargli uno o due giorni. Alla fine scoprirai che Cagliari vale il viaggio. Avendo più tempo, ovviamente, è possibile visitare due dei parchi cittadini, e precisamente:

Potete infine risalire il fianco e, superato il bastione, vi consigliamo la Cattedrale di Santa Maria, uno dei simboli di Cagliari. Nella parte alta da non perdere il museo e l'anfiteatro romano.
Se potete prolungare ancora un po' il vostro viaggio, non perdetevi il Castello di San Michele. L'antica fortezza, situata su una collina che domina la città, offre viste panoramiche mozzafiato.
Volendo tutti questi luoghi sono visitabili in poco tempo, tra le cose da vedere intorno al porto, ma Cagliari è una città che richiede tempo per conoscere bene. Per questo motivo è meglio dedicargli uno o due giorni. Alla fine scoprirai che Cagliari vale il viaggio. Avendo più tempo, ovviamente, potrete visitare due dei parchi cittadini, e precisamente:

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Il Parco di Monte Urpinu, che domina la città dall'alto ed è un vero polmone verde.
Importante il Parco Molentargius. Un'esperienza unica che non dimenticherai mai. Spiagge vicino Cagliari: cosa sono Naturalmente la Sardegna è conosciuta in tutto il mondo per il suo mare limpido. Anche in un contesto urbano come quello di Cagliari è possibile trovare una delle spiagge urbane più belle d'Italia. Uno dei luoghi più frequentati è senza dubbio il fiume Poetto, uno dei più lunghi del Mediterraneo. Qui potrai prendere il sole sulla sabbia dorata e nuotare nell'acqua cristallina. Ma il Poetto non è solo una spiaggia: è anche il centro della vita notturna, con tanti bar e ristoranti in riva al mare. Il fiume Poetto, per le sue caratteristiche, è sicuramente una delle cose da vedere a Cagliari con i bambini. Se potete viaggiare, a poca distanza da Cagliari troverete anche le bellissime spiagge di Quartu Sant'Elena e Maracalagonis, come la Spiaggia di Mari Pintau o Kal'e Moru.
Cagliari e dintorni: cosa vedere in tre giorni Se avete più giorni in città, potrete godervi la vita tranquilla di Cagliari che, nell'estate, fa attività o film che lo rendono ricco. Oppure puoi esplorare la zona circostante. Ecco le cose da non perdere:

Il Parco di Monte Urpinu, che domina la città dall'alto ed è un vero polmone verde.
È importante sottolineare che il Parco Molentargius. Un'esperienza unica che non dimenticherai mai. Spiagge vicino Cagliari: cosa sono Certo, la Sardegna è conosciuta in tutto il mondo per il suo mare limpido. Anche in un contesto urbano come quello di Cagliari è possibile trovare una delle spiagge urbane più belle d'Italia. Uno dei luoghi più frequentati è senza dubbio il fiume Poetto, uno dei più lunghi del Mediterraneo. Qui potrete prendere il sole sulla sabbia dorata e nuotare nell'acqua cristallina. Ma il Poetto non è solo una spiaggia: è anche il centro della vita notturna, con tanti bar e ristoranti in riva al mare. Per le sue caratteristiche, il fiume Poetto è sicuramente una delle cose da vedere a Cagliari con i bambini. Se potete viaggiare, a poca distanza da Cagliari troverete anche le bellissime spiagge di Quartu Sant'Elena e Maracalagonis, come Mari Pintau Beach o Kal'e Moru.
Cagliari e dintorni: cosa vedere in tre giorni Se avete più giorni a disposizione in città, potete godervi la vita tranquilla di Cagliari, che d'estate propone attività o film che la arricchiscono. Oppure puoi esplorare la zona circostante. Ecco le cose da non perdere:

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Se sei interessato all'archeologia, non perdere l'occasione di visitare l'antica città di Nora. Questo sito archeologico, situato a pochi chilometri da Cagliari, è uno dei più importanti della Sardegna. Qui si possono ammirare i resti delle antiche terme romane, dei teatri e di numerosi edifici. Se vuoi vedere come si presenta la città nuragica devi andare a Barumini, dove c'è un sito UNESCO. Qui, ovviamente, si trova Su Nuraxi, una delle città nuragiche meglio conservare. In alternativa potrete visitare il Castello dell'Acquafredda, costruito da Ugolino della Gherardesca, noto per il titolo nella Divina Commedia.
Mangiare a Cagliari: i segreti della cucina sarda A Cagliari potrete sicuramente gustare la deliziosa cucina sarda. Molti piatti, a base di pesce o di carne, vengono serviti nei ristoranti della città. Tra quelli memorabili:

Se sei interessato all'archeologia, non perdere l'occasione di visitare l'antica città di Nora. Questo sito archeologico, situato a pochi chilometri da Cagliari, è uno dei più importanti della Sardegna. Qui si possono vedere i resti delle antiche terme romane, teatri e numerosi edifici. Se vuoi vedere come si presenta la città nuragica devi andare a Barumini, dove c'è un sito UNESCO. Qui, ovviamente, si trova Su Nuraxi, una delle città nuragiche meglio conservate. In alternativa potete visitare il Castello di Acquafredda, costruito da Ugolino della Gherardesca, noto per il titolo della Divina Commedia.
Mangiare a Cagliari: i segreti della cucina sarda A Cagliari sarai sicuro di gustare la deliziosa cucina sarda. Molti piatti, di pesce o di carne, vengono serviti nei ristoranti della città. Tra quelli memorabili:

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I Malloreddus, detti anche “gnocchi sardi”, sono ottimi con il ragù cosiddetto “alla campidanese”. Culurgiones, ovvero ravioli ripieni di patate, pecorino o – ancora – ricotta dolce.
Fregula, un tipo di pasta a base di pomodoro o pesce. Una varietà di piatti di pesce, tra cui la bottarga o le vongole.
Seadas, un tipo di frittura con formaggio di pecora. Vivere a Cagliari Cagliari è un posto che ami

I Malloreddus, detti anche “gnocchi sardi”, sono ottimi con il sugo di carne cosiddetto “alla campidanese”. Culurgiones, ovvero ravioli ripieni di patate, pecorino o – ancora – ricotta dolce.
Fregula, un tipo di pasta a base di pomodoro o pesce. Una varietà di piatti di pesce, tra cui la bottarga o le vongole.
Seadas, un tipo di frittura con formaggio di pecora. Vivere a Cagliari Cagliari è un posto che ami

 

fonte: https://blurt.blog/blurt/@alessia25/3uxmcz-tuscany-the-best-country-on-the-seat-tuscany-is-an-imaginable-and-unique-region-in-every-respect

agosto 15, 2024

In giro per Venezia: Curiosità di Piazza San Marco.


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Tutti i luoghi emblematici, in cui la storia ha lasciato le sue tracce, sono pieni di curiosità.

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Dopo aver evitato le colonne di Piazzeta de San Marco, evitando di passare in mezzo ad esse per non cadere in disgrazia, siamo arrivati ​​alla tanto attesa piazza.

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Piazza San Marco è rappresentativa di Venezia quanto, ad esempio, potrebbe esserlo la gondola.

Attualmente è uno spazio aperto che appare rettangolare ma non lo è e misura 176 metri di lunghezza per 82 metri di larghezza. Vale a dire, è come un campo di calcio ma molto più lungo.

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Piazza San Marco è uno splendido complesso architettonico in cui spiccano tre elementi facilmente distinguibili: La Basilica, il Campanile e il Palazzo Ducale.

Per espresso desiderio di Napoleone, la piazza fu ristrutturata in stile neoclassico, acquisendone spaziosità e armonia. Deve cioè in un certo senso al periodo della dominazione francese (1806-1814) l'equilibrio e l'estetica attuale. Il risultato fu una piazza meravigliosa anche se, per ampliarla, i francesi demolirono un gran numero di case e demolirono un'antica chiesa del XVI secolo, la chiesa di San Geminiano.

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Siamo arrivati ​​a Piazza San Marco in vaporetto e la nostra eccitazione cresceva da lontano vedendo il Campanile e il Palazzo Ducale.

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Il Campanile è il campanile della Basilica di San Marco. È curioso perché non si trova accanto ma è indipendente. Per la sua altezza di 98 metri è un chiaro punto di riferimento perché visibile da più punti della città.

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In cima c'è una piramide che lo incorona e il suo stile elegante esaltava senza dubbio il potere dell'antica Repubblica Veneziana.

Si trova in un angolo della piazza ed è, senza dubbio, uno dei simboli più caratteristici della città.

Storia del Campanile.

La torre fu iniziata nel IX secolo e completata nel XII. È stato progettato come un faro destinato a guidare i navigatori. Nel corso della sua storia ha subito varie disavventure. Fu gravemente danneggiata da un fulmine nel 1489 e, successivamente, anche un terremoto avvenuto nel XVI secolo provocò danni. Fu ricostruita con l'aspetto definitivo attuale nel 1514 ma, a più riprese, venne colpita nuovamente da fulmini finché nel 1776 non venne installato un parafulmine.

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Nel luglio del 1902, a causa di un problema alla fondazione, nel campanile si formò una crepa che aumentò progressivamente di dimensioni fino a crollare completamente la mattina del 14 luglio.

La torre che vediamo oggi è una ricostruzione realizzata nel 1912. Fortunatamente si è deciso di mantenere lo stesso stile originale.

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In alto, sotto la cupola piramidale, ci sono cinque campane e su questa terrazza si può salire pagando 8 euro.

Fino al 1962 era necessario salire a piedi, ma quell'anno venne installato un piccolo ascensore che può ospitare 14 persone. Ciò significa che, nelle ore di punta, si formano lunghe code.

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In realtà le code in piazza sono una costante. C'è una lunga fila per entrare nella basilica, un'altra per accedere al Palazzo Ducale e un'altra per salire al Campanile. Venezia riceve 30 milioni di visitatori ogni anno e praticamente tutti passano da Piazza San Marco.

Non siamo saliti sul Campanile, non abbiamo avuto tempo, ma chi è arrivato in cima dice che i panorami sono assolutamente spettacolari. Senza dubbio deve trattarsi di una visione unica poiché non esiste altro luogo a Venezia che abbia una vista panoramica simile.

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Storia della Basilica di San Marco.

Quando i veneziani trafugarono le reliquie di San Marco ad Alessandria e le portarono a Venezia, la basilica fu iniziata nell'anno 828. I lavori furono completati solo quattro anni dopo. Questo fatto fu assolutamente fondamentale affinché Venezia diventasse sede vescovile e acquisisse sempre più importanza.

L'estetica della Basilica di San Marco è come un puzzle. Ha un mix di stili orientali e occidentali, nonché vari materiali.

Questo perché nella Repubblica di Venezia esisteva una legge secondo la quale i mercanti che erano riusciti a fare un buon affare erano obbligati a pagare un buon tributo destinato ad abbellire la Basilica di San Marco.

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Poiché la Repubblica di Venezia basava gran parte dei suoi commerci con l'Oriente, si scoprì che gran parte dei fondi con cui fu realizzata la costruzione provenivano dal sacco di Costantinopoli ed è per questo che la basilica ha un aspetto orientaleggiante.

Il tempio sacro ha cinque portici decorati con marmi, sculture e mosaici. Descrivono il trafugamento del corpo di San Marco e il suo trasferimento a Venezia. Sono rimasto sorpreso nel vedere come i ladri siano riusciti a eludere le autorità doganali musulmane nascondendo le reliquie del santo tra la carne di maiale. Erano molto ingegnosi. Un altro giorno vi racconterò più dettagliatamente questa storia perché mi riempie di stupore.

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Accanto alla basilica si trova il Palazzo Ducale, che si distingue nettamente per le due file di colonne che presentano bellissimi capitelli. Ci sono trentasette colonne su ogni livello. Quelle inferiori hanno capitelli ottagonali del XIV secolo decorati con vari motivi.

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In Piazza San Marco ci sono diversi caffè con musicisti che intrattengono i turisti seduti sulle loro terrazze. È molto costoso prendere un caffè lì. Ma attualmente è diventato anche pericoloso e sgradevole a causa del numero di gabbiani che attaccano i visitatori.

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C'erano una moltitudine di piccioni in Piazza San Marco, almeno così mi ricordavo. Molte persone gli hanno dato da mangiare ed è stato anche divertente. Tuttavia, ora i gabbiani hanno sostituito i piccioni e sono molto più pericolosi.

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I gabbiani sono molto intelligenti e per procurarsi il cibo non esitano ad attaccare chiunque abbia qualcosa di commestibile. In questo senso, abbiamo osservato come cercassero di prelevare qualsiasi cibo dai tavoli della terrazza. Ho visto come un gabbiano ha rubato a una bambina un panino che i suoi genitori le avevano appena dato.

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Piazza San Marco, oltre ad essere il centro nevralgico di Venezia, è anche il luogo più trascurato. Ecco perché si allaga facilmente, soprattutto quando la marea aumenta. All'inizio di dicembre dello scorso anno si è verificata la marea più alta della storia. Abbiamo potuto vedere in televisione che nella piazza c'erano persone che nuotavano addirittura, con l'acqua che arrivava fino alla vita. Siamo stati molto fortunati poiché l'alta marea si è verificata solo una settimana dopo il nostro passaggio.

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Le curiosità di un luogo sono come pennellate che finalmente, insieme, compongono un quadro.

Spero che con queste curiose pennellate ho potuto trasmettervi le sensazioni della mia visita in Piazza San Marco a Venezia. Ci sono molti altri dettagli che vorrei mostrarvi sulla Basilica di San Marco e spero di mostrarvi le fotografie che ho scattato in future pubblicazioni. A presto!

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Curiosità di Piazza San Marco

Tutti i luoghi emblematici, in cui la storia ha lasciato i suoi tratti, sono pieni di curiosità.

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Dopo aver schivato le colonne della piazzeta San Marco, evitando di passarci in mezzo per non cadere in disgrazia, arriviamo all'agognata piazza.

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Piazza San Marco è rappresentativa di Venezia quanto, ad esempio, potrebbe esserlo la gondola.

Attualmente è uno spazio diafano che sembra rettangolare ma non lo è e che misura 176 metri di lunghezza per 82 di larghezza. Vale a dire, è come un campo da calcio ma molto più allungato.

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Piazza San Marco è uno splendido complesso architettonico che mette in risalto tre elementi facilmente distinguibili: la Basilica, il Campanile e il Palazzo Ducale.

Per espresso desiderio di Napoleone, la piazza venne rimaneggiata in stile neoclassico, acquisendone ampiezza e armonia. Deve cioè in un certo senso l'equilibrio e l'estetica attuale al periodo della dominazione francese (1806-1814). Il risultato fu una piazza meravigliosa anche se, per la sua espansione, i francesi demolirono un gran numero di case e demolirono un'antica chiesa del XVI secolo, la chiesa di San Geminiano.

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Siamo arrivati ​​in piazza San Marco in vaporetto e, la nostra emozione cresceva da lontano quando siamo andati a guardare il Campanile e il Palazzo Ducale.

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Il Campanile è il campanile della Basilica di San Marco. È curioso perché non è accanto a lei ma è esente. Per la sua altezza di 98 metri è un chiaro punto di riferimento perché può essere visto da più punti della città.

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In cima c'è una piramide che lo incorona e il suo stile elegante esaltava senza dubbio la potenza dell'antica Repubblica Veneziana.

Si trova in un angolo della piazza ed è, senza dubbio, uno dei simboli più caratteristici della città.

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Storia del Campanile.

La torre iniziò nel IX secolo e fu completata nel XII. Fu innalzato come faro destinato a guidare i marinai. Nel corso della sua storia ha subito varie disavventure. Fu gravemente danneggiata da un fulmine nell'anno 1489 e, successivamente, anche un terremoto nel XVI secolo provocò danni. Fu ricostruita con l'aspetto definitivo attuale nel 1514 ma, a più riprese, i raggi la raggiunsero nuovamente finché nel 1776 non venne installato un parafulmine.

Nel luglio del 1902, a causa di un problema alla fondazione, si formò una crepa nella torre del Campanile, che aumentò progressivamente di dimensioni fino al crollo totale avvenuto la mattina del 14 luglio.

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La torre che osserviamo oggi è una ricostruzione realizzata nel 1912. Fortunatamente abbiamo scelto di mantenere lo stesso stile originale.

Nella parte alta, sotto la cupola piramidale, ci sono cinque campane e su questa terrazza si può salire pagando 8 euro.

Fino al 1962 era necessario gettare la morale e salire a piedi, ma quell'anno fu installato un piccolo ascensore che può ospitare 14 persone. Ciò fa sì che, nei momenti di maggior afflusso, si formino lunghe file.

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In realtà le code in piazza sono una costante. C'è una lunga fila per entrare nella basilica, un'altra per accedere al Palazzo Ducale e un'altra per salire sul Campanile. Sono 30 milioni i visitatori che accolgono Venezia ogni anno e praticamente tutti passano da Piazza San Marco.

Non siamo saliti sul Campanile, non abbiamo avuto tempo, ma chi è arrivato in cima dice che i panorami sono assolutamente spettacolari. Senza dubbio deve trattarsi di una visione unica poiché non esiste altro luogo a Venezia che abbia una vista panoramica simile.

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Storia della Basilica di San Marco.

Quando i veneziani trafugarono le reliquie di San Marco ad Alessandria e le portarono a Venezia, la basilica iniziò nell'828. I lavori furono completati solo quattro anni dopo. Questo fatto fu assolutamente fondamentale affinché Venezia diventasse sede vescovile e acquisisse sempre più importanza.

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L'estetica della Basilica di San Marco è come un puzzle. Ha una miscela di stili orientali e occidentali, nonché vari materiali.

Questo perché nella Repubblica Veneziana esisteva una legge secondo la quale quei mercanti che erano riusciti a fare buoni affari erano obbligati a pagare un buon tributo per abbellire la basilica di San Marco.

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Poiché la Repubblica di Venezia basava gran parte dei suoi commerci con l'Oriente, si scoprì che gran parte dei fondi con cui fu realizzata la costruzione provenivano dal saccheggio di Costantinopoli ed è per questo che la basilica ha un aspetto orientale.

Il tempio sacro ha cinque portici decorati con marmi, sculture e mosaici. Descrivono il furto del corpo di San Marco e il suo trasferimento a Venezia. Sono rimasto sorpreso nel vedere come i ladri siano riusciti a ingannare le autorità doganali musulmane nascondendo le reliquie del santo tra la carne di maiale. Erano molto spiritosi. Un altro giorno vi racconto questa storia in modo più dettagliato perché sono pieno di meraviglia.

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Accanto alla basilica si trova il Palazzo Ducale che si distingue nettamente per le due file di colonne che presentano bellissimi capitelli. Ci sono trentasette colonne in ogni livello. Quelle inferiori hanno capitelli ottagonali del XIV secolo decorati con vari motivi.

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Nella Plaza de San Marcos ci sono diversi caffè con musicisti che intrattengono i turisti che si siedono sulle loro terrazze. È molto costoso prendere un caffè lì. Ma oggigiorno è diventato pericoloso e sgradevole anche a causa del gran numero di gabbiani che assalgono i visitatori.

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Nella piazza di San Marco prima c'erano una moltitudine di piccioni, almeno me la ricordavo così. Molte persone gli hanno dato da mangiare ed è stato anche divertente. Adesso però i gabbiani hanno sostituito i piccioni e questi sono molto più pericolosi.

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I gabbiani sono molto intelligenti e per procurarsi il cibo non esitano ad assalire chiunque abbia qualcosa di commestibile. In questo senso, abbiamo osservato come cercassero di procurarsi il cibo dai tavoli della terrazza. Ho visto un gabbiano rubare ad una ragazza un panino che i suoi genitori le avevano appena regalato.

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Piazza San Marco, oltre ad essere il centro nevralgico di Venezia è anche il luogo più decadente. Ecco perché si allaga facilmente, soprattutto quando la marea aumenta. All'inizio di dicembre dello scorso anno si è verificata la marea più alta della storia. Abbiamo potuto vedere in televisione come c'erano persone che nella piazza addirittura nuotavano, con l'acqua che arrivava loro sopra la vita. Siamo stati molto fortunati poiché l'alta marea si è verificata solo una settimana dopo il nostro passaggio.

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Le curiosità di un luogo sono come pennellate che finalmente, insieme, compongono un quadro.

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Spero di essere riuscito con queste curiose pennellate a trasmettere le sensazioni della mia visita in Piazza San Marco a Venezia. Ci sono molti altri dettagli che vorrei mostrarvi riguardo la Basilica San Marcos e spero in future pubblicazioni di mostrarvi le fotografie che ho scattato. Arrivederci! vediamo!

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fonte: https://hive.blog/spanish/@volcandemorcilla/curiosidades-de-la-plaza-de-san-marcos-curiosities-of-st-mark-s-square