giugno 13, 2016

Misteri e meraviglie della Necropoli Vaticana.

La Necropoli Vaticana, ubicata a 10 metri sotto la Basilica di San Pietro in Vaticano, sotto il livello delle grotte vaticane, in corrispondenza della navata centrale della stessa basilica, è un cimitero di epoca romana, posto accanto al circo di Nerone, dove coesistono tombe databili al periodo tra I e IV secolo (sia pagane che cristiane).

In epoca imperiale l'area del Vaticano non era compresa tra le mura cittadine e vedeva la presenza di aree cimiteriali, in relazione con la Via Trionfale (posta tra Vaticano e Mausoleo di Adriano).

Secondo un'antichissima tradizione, il sito è riconosciuto come luogo della sepoltura dell'apostolo Pietro, che dovrebbe aver subito il martirio proprio nei vicini Horti neroniani.


La necropoli si ritrovò interrata quando Costantino, per costruire la primitiva basilica di san Pietro, fece spianare il Colle Vaticano, in modo da avere un altopiano atto all'edificazione, demolendo le volte che fuoruscivano dalla quota prevista, interrando con materiale di riporto tratto dal colle le camere funerarie e livellando la piccola valle, ridotta ad una spianata detta platea Sancti Petri dove furono poste le fondamenta dell'edificio.

L'interramento di un'area cimiteriale, presumibilmente ancora in uso nel IV secolo, inconsueto anche sotto il profilo religioso e giuridico ed effettuato con grandi spese, si giustifica con la grande importanza attribuita alla sepoltura dell'apostolo, riconosciuta come autentica.

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La tomba di Pietro fu individuata presso il "Campo P", nella zona ovest della necropoli, dove la pietà dei cristiani aveva edificato, già intorno alla metà del II secolo, quello che è conosciuto come il "muro rosso" e il cosiddetto "Trofeo di Gaio". Di esso parla lo storico Eusebio di Cesarea.

A parte la tomba di Pietro, l'elemento più significativo, più grande e più lussuoso della necropoli è il mausoleo dei Valerii.

È una tomba romana decorata con eccellenti stucchi, colori vivaci, e affreschi che imitano il marmo policromo. Eretto poco dopo la metà del II secolo, si trova al centro della necropoli.
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giugno 11, 2016

Splendore sacroprofano delle Grotte Vaticane.

Le Grotte Vaticane si estendono sotto una parte della navata centrale della Basilica di San Pietro in Vaticano, tre metri sotto l'attuale pavimento, dall'altare maggiore (il cosiddetto altare papale) sino a circa metà della navata; formano una vera e propria chiesa sotterranea che occupa lo spazio tra l'attuale pavimento della basilica e quello dell'antica basilica costantiniana del IV secolo.

Quelle che impropriamente sono chiamate "grotte" in realtà rappresentano l'intercapedine tra la vecchia basilica costantiniana e quella attuale: passeggiando nelle "grotte" si cammina così in quella che era la basilica fatta costruire dall'imperatore e durata fino al XVI secolo.

Questo è il motivo per cui le "grotte" non percorrono tutta la lunghezza della soprastante navata centrale dell'attuale basilica, ma arrivano solo fin dove arrivava la navata centrale della basilica costantiniana.

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La pianta delle grotte vaticane, che si diramano in nicchie, corridoi e cappelle laterali, è quella di una chiesa a tre navate (le cosiddette grotte vecchie) con cappelle che ospitano le sepolture dei papi; l'abside semicircolare della chiesa, con cappelle e monumenti funebri, (le cosiddette grotte nuove) ha come centro ideale la cappella di San Pietro, alla quale corrisponde, sopra le grotte, l'altare papale e la cupola michelangiolesca, e, nella necropoli sotterranea, la tomba dell'Apostolo Pietro, il primo papa romano.


Le grotte vaticane costituiscono un complesso monumentale suggestivo per le tante memorie storiche. Oltre a custodire le tombe di numerosi pontefici, le grotte sono ricche di opere d'arte provenienti dall'antica basilica.

grotte-vaticane1Tra le opere d'arte più importanti conservate nella grotte vaticane bisogna certo ricordare il monumento funebre di Papa Bonifacio VIII, di Arnolfo di Cambio. Importante anche il monumento funebre del cardinale Berardo Eroli opera di Giovanni Dalmata e frammenti di affreschi attribuiti a Pietro Cavallini.

Il sarcofago di Giunio Basso, e la tomba in bronzo di Papa Sisto IV (realizzata da Antonio Pollaiolo nel 1493) sono conservati nella Camera del Tesoro di San Pietro (accesso sulla navata destra della Basilica sovrastante).
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