agosto 30, 2013

Il meglio di Immagini d’Italia: ecco La Top Ten degli articoli più letti nel mese di Luglio 2013.

1.- Escursionismo in Liguria: Prato Spilla (1320), Monte Bragalata (1835), Monte Losanna (1856) e Monte Sillara (1861).
monte sillaraDal parcheggio di Prato Spilla (1320) si imbocca sulla destra il sentiero 707 che si snoda abbastanza pianeggiante nel bosco di faggi e che conduce al lago artificiale di Ballano (1341). Si aggira il lago e si sale ripidamente su un tratturo di pietre e cemento fino ad una sella oltre la quale si scende in breve al Lago Verde (1507).
Dal lago si risale l'ampio vallone fino a raggiungere il crinale di spartiacque in corrispondenza del Passo Giovarello (1754), poco sopra il Lago Martini. Proseguendo sul filo del crinale lungo il sentiero 00-G.E.A. si raggiungono tre quote vicinissime tra loro: la prima è il Monte Bragalata (1835), l'ultima è il monte Losanna (1856). La quota centrale (1855) curiosamente non ha nome pur essendo più significativa delle altre in quanto nodo orografico su cui confluisce una dorsale proveniente dalla Lunigiana.

2.- San Gimignano, incantevole borgo medioevale definito con l’appellativo di “città delle torri”.
san-gimignano-4-620x462San Gimignano è incantevole anche sotto la pioggia, quando i suoi vicoli si riempiono di un fiume disordinato di ombrelli colorati. Quando il cielo prende il colore della pietra con la quale sono costruiti i palazzi, ma viene movimentato dalle variopinte bandiere delle sue contrade.
Quando una certa bruma la avvolge, donandole quel fascino misterioso e schivo capace di trasportarti indietro nei secoli fino all’epoca medioevale. Quella delle lotta per le investiture, tra Guelfi e Ghibellini, qui rappresentati dagli Ardinghelli e dai Salvucci, quella delle botteghe e dei mercanti, quella delle famiglie benestanti che per ostentare al mondo il proprio potere economico e sociale ordinavano la costruzione di una torre. E se una avesse mai prevalso su un’altra, la rispettiva torre veniva rasa al suolo in segno di sconfitta.

3.-  La Galleria degli Uffizi ospita una superba raccolta di opere d'arte inestimabili, derivanti, come nucleo fondamentale, dalle collezioni dei Medici.

museo uffiziLa Galleria degli Uffizi è un importante museo italiano situato a Firenze ed è uno dei più conosciuti e rilevanti al mondo.L'edificio ospita una superba raccolta di opere d'arte inestimabili, derivanti, come nucleo fondamentale, dalle collezioni dei Medici, arricchite nei secoli da lasciti, scambi e donazioni, tra cui spicca un fondamentale gruppo di opere religiose derivate dalle soppressioni di monasteri e conventi tra il XVIII e il XIX secolo. Divisa in varie sale allestite per scuole e stili in ordine cronologico, l'esposizione mostra opere dal XII al XVIII secolo, con la migliore collezione al mondo di opere della scuola toscana, e fiorentina in particolare, che permette di apprezzare lo sviluppo dal gotico al Rinascimento fino al manierismo, da Cimabue a Michelangelo, passando per Giotto, Leonardo da Vinci e Raffaello. 

4.- Escursionismo in Liguria: Colle della Melosa, Monte Toraggio e Monte Pietravecchia.
toraggio mappaSi parte dal Rifugio Allavena al Colle della Melosa (1540) raggiungibile in 40 km da Arma di Taggia.
Si segue la strada sterrata ex-militare fino al primo tornante dove si imbocca la mulattiera che si stacca sulla sinistra e che conduce all'inizio del "Sentiero degli Alpini". Il Sentiero degli Alpini, in alcuni tratti scavato nella roccia, costeggia le pareti orientali del Monte Pietravecchia e raggiunge con un ripido zig-zag la Gola dell'Incisa (1685), stretto intaglio sullo spartiacque Roia-Nervia al confine tra Italia e Francia. Dopodichè prosegue a mezzacosta sotto il Toraggio fino ad incontrare l'Alta Via dei Monti Liguri (segnavia ) risalente dalla Gola di Gouta.

5.- Estate in Val Brembana: canoa, pesca, escursioni sugli Alpi e itinerari naturalistici-cicloturismo.
-Brembo_a_San_Giovanni_BiancoLa Val Brembana (Al Brèmbana in dialetto bergamasco) si trova in provincia di Bergamo e deve il suo nome al fiume Brembo dal quale è attraversata. Il nome Valle Brembana è comparso per la prima volta in una pergamena risalente all'XI secolo.
In questo periodo famiglie signorili, ma soprattutto i vescovi e gli enti ecclesiastici erano proprietari dei feudi in cui la valle era divisa. È solo nel corso del 1200 che si è avviato il processo di formazione dei Comuni: se ne costituirono decine e decine situati in particolare lungo il corso di fiumi e torrenti. In quest'epoca le attività più praticate erano: quella mineraria, che prevedeva l'estrazione del ferro (nelle miniere di Carona, Valtorta, Mezzoldo, Valleve e Fondra) e la sua lavorazione (nelle fucine situate lungo le rive del Brembo e che sfruttavano l'energia idraulica di torrenti minori); l'agricoltura; lo sfruttamento dei boschi e del legname; l'allevamento di bovini, suini ma soprattutto di ovini, dai quali si otteneva la lana la cui vendita permetteva di arricchirsi maggiormente.

6.- Bocca di Magra piccolo centro in provincia di La Spezia, nota per essere stata luogo di ritrovo di scrittori e intellettuali.
Bocca di Magra è un piccolo centro in provincia di La Spezia, nato come villaggio di pescatori, adagiato sulla riva destra dell'omonimo fiume, di fronte a Fiumaretta. Nel Borgo sono conservati tutt'oggi, resti architettonici di una villa considerata come un importante testimonianza storico artistica. Bocca di Magra, nota per essere stata luogo di ritrovo di scrittori e intellettuali, quali Eugenio Montale, Giulio Einaudi, Cesare Pavese ed altri ancora, è stata inserita nei percorsi del Parco culturale della Val di Magra e della Terra di Luni. Le risorse economiche di Bocca di Magra, sono rappresentate dalle attività tradizionali della pesca (sul molo, è possibile acquistare direttamente dai pescatori, che sostano nei pressi dei loro pescherecci, il pescato di giornata), dal turismo, nonché dalla presenza di diversi porticcioli per la nautica da diporto e servizi di motobarche comode per raggiungere le piccole insenature e spiaggette nascoste, situate nelle vicinanze (Punta Bianca con i suoi scogli bianchi e Punta Corvo) o nelle limitrofe località quali Lerici, Portovenere e le Cinque Terre.

7.- La Grotta Azzurra, antro da favola, ninfeo dell'Imperatore Tiberio.

La Grotta Azzurra di Capri è nota in tutto il mondo per la sua vastità, la colorazione azzurra del suo interno e lo splendore bianco argenteo che assumono gli oggetti immersi nelle sue acque. Ci sono due modi per arrivare alla Grotta Azzurra: da Anacapri con i mezzi di trasporto o via mare partendo da Marina Grande con i motoscafi che, facendo il giro dell'isola di Capri, fermano all'ingresso della grotta. Per entrare nella Grotta Azzurra bisogna salire su piccole barche a remi, in due o tre persone al massimo e, stesi sul fondo, si attraversa lo stretto e basso varco naturale aperto nella roccia.
L'operazione è impossibile nei giorni in cui tira il vento di libeccio o di maestrale. L'ingresso della Grotta Azzurra è un piccolo varco nella parete rocciosa, largo circa 2 metri e alto altrettanto, che si trova sopraelevato sul livello del mare di circa 1 metro, per questo motivo per entrare bisogna distendersi sulla barca.

8.- L'Etna è il vulcano attivo più alto del continente europeo e uno dei maggiori al mondo.
L’Etna (Mungibeddu o semplicemente 'a Muntagna in siciliano) è un vulcano attivo che si trova sulla costa orientale della Sicilia, tra Catania e Messina.È il vulcano attivo più alto del continente europeo e uno dei maggiori al mondo. La sua altezza varia nel tempo a causa delle sue eruzioni, ma si aggira attualmente sui 3.340 m. s.l.m., e il suo diametro è di circa 45 chilometri.Un tempo era noto anche come Mongibello. È attraversato dal 15° meridiano est.Nel corso del tempo si sono avute fasi di stanca e fasi di attività eruttiva, con un collasso del Mongibello intorno a ottomila anni fa; le lave sono ritornate ad essere di tipo fluido basaltico e si sono formati altri coni di cui alcuni molto recenti come la Bocca Nuova e il cratere di Nord-est. Il vulcano attuale presenta diverse piccole bocche laterali, dette crateri avventizi, prodotti dalle varie eruzioni nel tempo.

9.- La meravigliosa cornice del lago Maggiore caratterizzata da una varietà unica e armoniosa.
La meravigliosa cornice del lago Maggiore, i colli, le montagne donano emozioni sempre nuove a chi visita questo territorio, caratterizzato da una varietà unica e armoniosa.
Angera è conosciuta quale ottimo punto di partenza per escursioni sul lago oppure tra i boschi sulle colline. Da qui si possono intraprendere una serie di itinerari davvero interessanti, tra testimonianze culturali, quali la Rocca o il Monumento ai punti cardinali di Giò Pomodoro a Taino, e spazi ariosi che consegnano superbe visioni sul Monte Rosa e sull`arco alpino. Le zone pianeggianti possono essere percorse a cavallo o in bicicletta attraverso circuiti scanditi da monumenti e strutture ricettive. Il lago Maggiore si trova ad un'altezza di circa 193 m s.l.m., la sua superficie è di 212 km² di cui circa l'80% è situata in territorio italiano e il rimanente 20% in territorio svizzero. Ha un perimetro di 170 km e una lunghezza di 54 km (la maggiore tra i laghi italiani); la larghezza massima è di 10 km e quella media di 3,9 km. Il volume d'acqua contenuto è pari a 37,5 miliardi di m³ di acqua con un tempo teorico di ricambio pari a circa 4 anni.

10.- Parchi faunistici lombardi, mete di ogni tipo per una gita fuori porta.
Nei dintorni di Milano, a pochi kilometri di distanza, è possibile trovare mete di ogni tipo per una gita fuori porta. In questo parco si possono vedere aironi, falchi, cervi, daini, mufloni, cavalli e conigli. Nel centro del parco vi è un laghetto di 35 metri di profondità, dove vivono diverse specie di pesci. Tutto attorno un sentiero di 5 Km, percorribile sia a piedi che in bicicletta, porta negli angoli più belli del Parco: una bellissima terrazza di legno, che sovrasta il laghetto, è lo scorcio più incantevole. In questa sezione alcuni suggerimenti per passare una o piu' giornate piacevoli. Tutti i Parchi Faunistici lombardi nelle vicinanze di Milano.
La storia del Parco degli Aironi cinerini ha una precisa data di inizio: 1994. In quell'anno, cambiata l'amministrazione, la nuova Giunta decise di interrompere l'utilizzo, da parte dell'Azienda Municipalizzata di Milano (Amsa), dell'area del proprio comune adibita a discarica a partire dal 1963. Si aprì un contenzioso giudiziario che, dopo molti anni, si concluse con la vittoria del Comune proprietario del suolo.
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
premio 500x500

Escursionismo in Liguria: Prato Spilla (1320), Monte Bragalata (1835), Monte Losanna (1856) e Monte Sillara (1861).

Prato Spilla: la partenza del sentiero per il Lago Ballano
Il Lago Ballano
Paline segnaletiche in prossimità del Lago Verde
Il Lago Verde ancora parziamente ghiacciato
Il vallone che dal Lago Verde conduce sul crinale di spartiacque
La sagoma tondeggiante del Monte Bragalata
Salendo al Passo Giovarello
Il Monte Torricella che divide il vallone del Rio della Spilla dal vallone dei laghi Verde e Ballano
Il crinale di spartiacque con la vetta del Monte Bragalata
Il Monte Torricella
Pendii innevati a ridosso del crinale
Ottimo innevamento sul versante emiliano
Panorama dal crinale nei pressi del Passo Giovarello: sullo sfondo l'Alpe di Succiso
Poco sotto il crinale in corrispondenza del Passo Giovarello
Il piccolo Lago Martini completamente ghiacciato
Il Lago Martini
Il Lago Martini sembra un piccolo laghetto alpino

Gli itinerari e le cartine
PRATO SPILLA (1320) - MONTE BRAGALATA (1835) - MONTE LOSANNA (1856) - MONTE SILLARA (1861)
Prato Spilla: la partenza del sentiero per il Lago Ballano - 29 aprile 2010Image 2 of 43

Tempo di salita: ore 2.45 al Monte Bragalata e Monte Losanna + ore 0.50 al Monte Sillara
Tempo totale: ore 6.45


Segnavia: 707 da Prato Spilla al Passo del Giovarello; 00-G.E.A. dal Passo del Giovarello al Monte Sillara; 00-G.E.A. dal Monte Sillara al Passo del Giovarello; 705-G.E.A. dal Passo del Giovarello a Prato Spilla


monte sillaramonte sillara mappaDal parcheggio di Prato Spilla (1320) si imbocca sulla destra il sentiero 707 che si snoda abbastanza pianeggiante nel bosco di faggi e che conduce al lago artificiale di Ballano (1341). Si aggira il lago e si sale ripidamente su un tratturo di pietre e cemento fino ad una sella oltre la quale si scende in breve al Lago Verde (1507).

Dal lago si risale l'ampio vallone fino a raggiungere il crinale di spartiacque in corrispondenza del Passo Giovarello (1754), poco sopra il Lago Martini. Proseguendo sul filo del crinale lungo il sentiero 00-G.E.A. si raggiungono tre quote vicinissime tra loro: la prima è il Monte Bragalata (1835), l'ultima è il monte Losanna (1856). La quota centrale (1855) curiosamente non ha nome pur essendo più significativa delle altre in quanto nodo orografico su cui confluisce una dorsale proveniente dalla Lunigiana.

Superato il Losanna si scende al Passo Compione (1794) e, seguendo sempre il sentiero di cresta 00-G.E.A., si sale infine alla vetta del monte Sillara (1861).

Al ritorno si percorre a ritroso l'itinerario 00-G.E.A. fino al Passo Giovarello. Al passo si abbandona il crinale e si segue il sentiero 705-G.E.A. che scende nel vallone del Rio della Spilla. Il sentiero passa per la Capanna Biancani oltre la quale si segue la pista di sci fino a Prato Spilla.

Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
premio 500x500

San Gimignano, incantevole borgo medioevale definito con l’appellativo di “città delle torri”.

san-gimignano2-620x462
san-gimignano-3-620x462
san-gimignano-4-620x462
san-gimignano-5-620x462
san-gimignano-6-620x462
san-gimignano1-620x462
san-gimignano-7-620x462
san-gimignano-8-620x462
san-gimignano-9-620x462
san-gimignano-10-620x462
san-gimignano-11-620x462
san-gimignano-12-620x462
san-gimignano-14-620x462
san-gimignano-16-620x462
san-gimignano-17-620x462
san-gimignano-4-620x462san-gimignano-3-620x462San Gimignano è incantevole anche sotto la pioggia, quando i suoi vicoli si riempiono di un fiume disordinato di ombrelli colorati. Quando il cielo prende il colore della pietra con la quale sono costruiti i palazzi, ma viene movimentato dalle variopinte bandiere delle sue contrade.

Quando una certa bruma la avvolge, donandole quel fascino misterioso e schivo capace di trasportarti indietro nei secoli fino all’epoca medioevale. Quella delle lotta per le investiture, tra Guelfi e Ghibellini, qui rappresentati dagli Ardinghelli e dai Salvucci, quella delle botteghe e dei mercanti, quella delle famiglie benestanti che per ostentare al mondo il proprio potere economico e sociale ordinavano la costruzione di una torre. E se una avesse mai prevalso su un’altra, la rispettiva torre veniva rasa al suolo in segno di sconfitta.

Opere architettoniche che, non a caso, sono valse a definire questo borgo con l’appellativo di “città delle torri”. Nella San Gimignano del Trecento esse erano in numero assai maggiore rispetto ad oggi: 72 contro le attuali 15 (c’è chi indica anche 14 o addirittura 16). Sembra impossibile, ma all’interno di questi ambienti così ristretti un tempo ci si viveva. All’ombra di quei muri spessi ci si riparava dal caldo in inverno e dal freddo in estate. Al piano terra la bottega, in quello di mezzo le camere e la cucina, per mere motivazioni di sicurezza, era posta nella zona più alto.

Oggi sono delle icone che caratterizzano fortemente l’orizzonte di questo borgo, dal 2011 parte del Patrimonio dell’Unesco, che catturano lo sguardo con le loro forme e altezze sempre diverse. Dovrai visitarlo a piedi, lasciando l’auto in uno dei numerosi posteggi che si trovano appena fuori le mura. Iniziando il percorso da Porta San Giovanni giungerai alla magnifica piazza della Cisterna, un vero e proprio gioiello. Pianta a triangolo rovesciato, delimitata da una cortina di palazzi misti a torri nobiliari, prende il nome dal pozzo ottagonale in travertino posto al suo centro. A questo punto forse sarai pervaso da un timido desiderio di scattare una foto, ma dovrai fare i conti con migliaia di turisti, specie nel fine settimana.

Poco più avanti c’è piazza del Duomo. Acora stupore, ancora geometria – la pianta è trapezoidale – ancora torri, come quelle Gemelle o la torre Grossa del palazzo del Podestà, e la Chiesa della Collegiata con affreschi e decorazioni che portano la firma di artisti come Domenico Ghirlandaio e Jacopo della Quercia. Di qui alla rocca di Montestaffoli, nelle cui vicinanze si trova anche il consorzio della denominazione San Gimignano, il passo è breve e il panorama incredibile. E se, sulla via del ritorno, come per incanto spunterà il sole, proverai la voglia di ripetere l’itinerario per scoprirne le bellezze sotto una nuova prospettiva.
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:

premio 500x500