maggio 11, 2013

Escursionismo in Liguria: Punta Marguareis sotto la quale si sviluppa uno dei sistemi carsici più estesi d’Italia.

liguria mapDa Carnino Superiore (1397) si imbocca la comoda mulattiera diretta al Rifugio Don Barbera e la si segue fin poco oltre il Pian Ciucchea (1656).

A quota 1724 si stacca sulla destra il sentiero per il Colle del Pas (palina indicatrice).

La traccia sale molto ripidamente e con numerose svolte raggiunge il Passo delle Mastrelle (2023), porta d’accesso alla Conca di Piaggia Bella sotto la quale si sviluppa uno dei sistemi carsici più estesi d’Italia. In vista della Capanna Saracco-Volante si abbandona l’itinerario diretto al Colle del Pas e si imbocca sulla sinistra il sentiero che rimonta, in direzione ovest, la ripida gola fino al valico tra la Cima Palù e la Cima Bozano (Colle Palù o Passo delle Capre, 2520).

Dopo aver superato un breve tratto leggermente esposto (EE), si taglia a mezzacosta il versante meridionale della Cima Bozano pervenendo ad una grande dolina carsica nei pressi dell’ampio Colle dei Torinesi (2450). Dal colle si sale inizialmente verso sinistra, poi si piega a destra e si rimontano le ultime balze che conducono in vetta alla Punta Marguareis (2651).

In discesa si segue l’itinerario che percorre fedelmente la cresta meridionale della montagna (alcuni tratti EE) fino al Passo della Gaina (2357). Da qui scende in breve al nuovo Rifugio Don Barbera (2070) ubicato poco sotto il Colle dei Signori (2112). Infine si imbocca l'ottima mulattiera che, passando per l'alpeggio delle Selle di Carnino e per la Gola della Chiusetta (1815), riconduce a Carnino Superiore.
punta marguareis_carnino
Il Bric Mindino, l’Antoroto, il Pizzo d'Ormea, il Mongioie e il Bric di Conoia, la Cima delle Saline e la Cima Pian Ballaur si trovano su una catena delle Alpi Liguri che si innalza improvvisa dalla conca di Garessio per saldarsi a Punta Marguareis con la dorsale alpina proveniente da Ventimiglia. Questa catena è ben delimitata a sud dal profondo solco della Valle Tanaro che a Garessio piega verso ovest fino alle frazioni brigasche di Carnino e di Upega. A nord, invece, cinque dorsali parallele e perpendicolari ad essa digradano verso la pianura biforcandosi poi in altrettante dorsali separate tra loro dalle valli del Monregalese: Valle Mongia, Val Casotto, Valle Roburentello, Val Corsaglia, Val Maudagna, Valle Ellero, Valle del Lurisia e Valle Pesio. I versanti meridionali di questa catena delle Alpi sono rivolti alla Liguria e la Val Tanaro è vicina alla nostra regione per cultura e per storia tanto che liguri sono i dialetti che ancora vi si parlano. La Cima Bertrand e la Cima Missun si trovano a sud del Marguareis sul ramo della catena alpina che corre verso Ventimiglia e che entra in territorio ligure sulla vetta del Saccarello.

La Rocca dell'Abisso, prima cima delle Alpi Marittime, monta la guardia alla Valle Roia. Questa bellissima valle, lungamente contesa dai Savoia e dalla Repubblica di Genova, venne assegnata al Regno di Sardegna nel 1815 ed inglobata nella Contea di Nizza. Tipicamente liguri sono i paesi di Briga e di Tenda ed italiani i cognomi delle persone che ci vivono. Il percorso in cresta dal Colle di Tenda alla Rocca dell'Abisso ricalca il vero confine etnico e geografico della nostra regione.

I monti dell'Appennino Tosco-Emiliano tra il Passo del Cirone e il nodo orografico di Cima Belfiore (sul quale convergono i bacini della Magra, del Secchia e del Serchio) sono facilmente accessibili dallo spezzino e per storia e cultura sono anch'essi vicini alla nostra regione. La Nuda, l’Alpe di Succiso e il Casarola, il Sillara, il Losanna e il Bragalata, l'Orsaro e il Marmagna sono montagne appenniniche particolarmente elevate ed arcigne, sulle quali in inverno occorre prestare la massima attenzione.

CARNINO SUPERIORE (1397) - PUNTA MARGUAREIS (2651)
Tempo di salita: ore 4
Tempo totale: ore 7.30
 
Crocevia di itinerari nella Conca di Piaggia Bella
Al Passo delle Mastrelle
Il Marguareis dalla Cima Cars
I prati sopra la Gola della Chiusetta
La grande croce sul Marguareis
 
La gola che conduce al valico tra Cima Palù e Cima Bozano (Colle Palù o Passo delle Capre)
Il vecchio Rifugio Don Barbera. Il nuovo verrà costruito nel 2005 e aperto nel 2006
Il Lago Biecai dal Colle del Pas
Salendo al Passo delle Mastrelle
Al Passo delle Mastrelle
 
Il Marguareis fotografato dal Colle Palù (o Passo delle Capre)
Il Colle Palù (o Passo delle Capre) e la Cima Pian Ballaur dalla sommità del Marguareis
Poco sopra la Gola della Chiusetta in località Selle di Carnino
A Carnino Superiore
 
Il Canalone dei Torinesi
fonte: Una Gita Fuori Porta
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:

maggio 10, 2013

Escursionismo in Liguria: Cima Bertrand e Cima Missun.

la nudaliguria map
La partenza è dall’area picnic presso il ponte della provinciale sul Rio Giairetto (1585), al confine tra le province di Cuneo e di Imperia.

E’ raggiungibile in auto sia da Upega (3,5 km) sia da Monesi attraverso la Colletta delle Salse (1623).

Qui inizia una pista forestale che risale lo splendido bosco di larici delle Navette (un buon sentiero permette di tagliare alcuni tornanti). A quota 1900 mt circa si incontra la rotabile sterrata ex-militare di mezzacosta Monesi–Colle di Tenda.
La si percorre in direzione nord (destra) per poche centinaia di metri fino al punto in cui interseca un evidente costone. Si abbandona la strada e si sale a sinistra lungo una traccia (non segnata) che segue il filo di questa dorsale a cavallo tra i valloni del Rio Giairetto (a sud) e del Rio Corvo (a nord).

Con percorso agevole si guadagna il crinale di spartiacque Roia-Tanaro (linea di confine con la Francia) poco a sud della Colla Rossa. Qui si inconta una buona mulattiera e la si percorre in direzione sud (tacche gialle) fin sotto la Cima Missun dove si stacca un sentierino che conduce in breve alla croce di vetta (2356).

Dalla Missun si segue a ritroso la mulattiera proseguendo poi su quest’ultima fino alla Colla Rossa (2179) ai piedi della Bertrand. Da qui parte un’esile traccia (non segnata) che risale inizialmente il filo del crinale per spostarsi successivamente sull’erto versante prativo che precipita in Valle Roia. Per ripide chine erbose e roccette si raggiunge infine la vetta della Cima Bertrand (2481).

Al ritorno si prosegue in direzione nord lungo il crinale fino a raggiungere in pochi minuti la comoda mulattiera che scende sulla destra tagliando a mezzacosta tutto il versante orientale della montagna (tacche gialle) fino alla Colla Rossa. Alla Colla si imbocca sulla sinistra un sentiero (non segnato) che scende verso est. Il sentiero passa accanto ad una malga diroccata, entra nel lariceto e sbuca sulla rotabile Monesi-Colle di Tenda al Poggio del Lagone (1897). Si svolta a destra e si segue la sterrata per 1,5 km fino all’imbocco della pista forestale che riporta all’area picnic del Giairetto.


Tempo di salita: ore 2.15 alla Cima Missun + ore 1.30 alla Cima Bertrand
Tempo totale: ore 5.45
cima bertrand_missun_giairetto
La Cima Bertrand e la Cima Missun si trovano a sud del Marguareis sul ramo della catena alpina che corre verso Ventimiglia e che entra in territorio ligure sulla vetta del Saccarello.

L'itinerario proposto si presta moltissimo in inverno per un'escursione con le ciaspole.

Da Upega (1261) si percorre la strada innevata per la Colletta delle Salse fino al ponte sul Rio Giairetto (3,5 km): in inverno infatti la provinciale 154 non viene sgomberata dalla neve nel tratto Upega-Colletta delle Salse–Le Salse. Dal ponte sul Giairetto inizia una pista forestale che risale lo splendido bosco di larici delle Navette. A quota 1900 mt circa si incontra la rotabile ex-militare di mezzacosta Monesi–Colle di Tenda.

La si percorre in direzione nord (destra) per poche centinaia di metri fino al punto in cui interseca un evidente costone. Si abbandona la strada e si sale a sinistra seguendo fedelmente il filo di questa dorsale a cavallo tra i valloni del Rio Giairetto (a sud) e del Rio Corvo (a nord). Con percorso agevole si guadagna il crinale di spartiacque Roia-Tanaro (linea di confine con la Francia) poco a sud della Colla Rossa. Una volta giunti sul crinale, lo si percorre in direzione sud tenendosi appena sotto il filo di cresta (sul versante italiano) ed in breve si perviene in vetta alla Cima Missun (2356).

Attenzione: con particolari condizioni di neve dura, negli ultimi metri di salita potrebbero rendersi necessari i ramponi.
Al ritorno, in presenza di un buono e consolidato manto nevoso, si può anche scendere direttamente verso est nel Vallone del Giairetto. Occorre in tal caso inventarsi la traccia, prima sugli aperti campi innevati sotto la cima e poi tra gli splendidi larici del vallone (qui si possono incontrare tratti di discreta pendenza anche se mai eccessiva). Al termine di questa discesa si perviene ad un bel ripiano ed in breve si sbuca sulla rotabile Monesi–Colle di Tenda proprio nel punto in cui si stacca la pista forestale che riporta al ponte sul Giairetto.


UPEGA (1291) – CIMA MISSUN (2356) – Invernale con le ciaspole
Tempo di salita: ore 3.30
Tempo totale: ore 6
cima missun_upega
Il Bric Mindino, l’Antoroto, il Pizzo d'Ormea, il Mongioie e il Bric di Conoia, la Cima delle Saline e la Cima Pian Ballaur si trovano su una catena delle Alpi Liguri che si innalza improvvisa dalla conca di Garessio per saldarsi a Punta Marguareis con la dorsale alpina proveniente da Ventimiglia. Questa catena è ben delimitata a sud dal profondo solco della Valle Tanaro che a Garessio piega verso ovest fino alle frazioni brigasche di Carnino e di Upega.

A nord, invece, cinque dorsali parallele e perpendicolari ad essa digradano verso la pianura biforcandosi poi in altrettante dorsali separate tra loro dalle valli del Monregalese: Valle Mongia, Val Casotto, Valle Roburentello, Val Corsaglia, Val Maudagna, Valle Ellero, Valle del Lurisia e Valle Pesio. I versanti meridionali di questa catena delle Alpi sono rivolti alla Liguria e la Val Tanaro è vicina alla nostra regione per cultura e per storia tanto che liguri sono i dialetti che ancora vi si parlano.

La Rocca dell'Abisso, prima cima delle Alpi Marittime, monta la guardia alla Valle Roia. Questa bellissima valle, lungamente contesa dai Savoia e dalla Repubblica di Genova, venne assegnata al Regno di Sardegna nel 1815 ed inglobata nella Contea di Nizza. Tipicamente liguri sono i paesi di Briga e di Tenda ed italiani i cognomi delle persone che ci vivono. Il percorso in cresta dal Colle di Tenda alla Rocca dell'Abisso ricalca il vero confine etnico e geografico della nostra regione.

I monti dell'Appennino Tosco-Emiliano tra il Passo del Cirone e il nodo orografico di Cima Belfiore (sul quale convergono i bacini della Magra, del Secchia e del Serchio) sono facilmente accessibili dallo spezzino e per storia e cultura sono anch'essi vicini alla nostra regione. La Nuda, l’Alpe di Succiso e il Casarola, il Sillara, il Losanna e il Bragalata, l'Orsaro e il Marmagna sono montagne appenniniche particolarmente elevate ed arcigne, sulle quali in inverno occorre prestare la massima attenzione.
 

Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:

Escursionismo in Liguria: Monesi, Monte Saccarello e Monte Frontè, in inverno con le ciaspole.

L'itinerario proposto si presta moltissimo in inverno per un'escursione con le ciaspole.

Attenzione: con particolari condizioni di neve dura potrebbero rendersi necessari i ramponi.

Si parte dal piazzale sotto la stazione della seggiovia (1376) e si segue fedelmente la rotabile ex-militare Monesi–Colle di Tenda che sale dapprima a tornanti sotto la seggiovia e poi piega decisamente ad occidente verso il vallone del Rio Bavera. Dopo aver passato il confine tra le province di Imperia e di Cuneo (1650, cartello stradale), si incrocia lo skilift Plateau poco sopra la sua partenza e si attraversa il muro terminale della pista da sci.

Poco dopo ci si immette su una seconda pista, meno ripida della precedente, e la si segue lasciando a destra la strada che sale al Passo Tanarello. Questa pista si ricongiunge con la precedente all’uscita dai larici, con la grande statua del Redentore ormai in bella vista. Con faticosa salita si raggiunge il Redentore (2164) ed in breve, per cresta, la vetta del Saccarello (2200).

Al ritorno si consiglia di fare un anello passando per il bel Rifugio Sanremo (2078). Per raggiungerlo si cammina sempre sul fianco nord del crinale appena sotto il filo di cresta, facendo ben attenzione alle cornici e soprattutto ai buchi nella neve che talvolta si vengono a creare in corrispondenza di rocce o di arbusti sepolti.

Dal rifugio si scende verso est lungo un evidente canalone (molto frequentato anche dagli sciatori fuoripista) che sbocca nel grande vallone dominato dal Frontè. Prima di raggiungere il fondo del vallone si piega a sinistra ed in breve si raggiunge a mezzacosta la Margheria Panizzi. Da qui, lungo le piste da sci, si torna infine al parcheggio della seggiovia.

MONESI (1376) - MONTE SACCARELLO (2200) – Invernale con le ciaspole
Tempo di salita: ore 3.15
Tempo totale: ore 6
saccarello_sanremo_monesi_map
Si parte dal piazzale sotto la stazione della seggiovia (1376) e si sale tagliando i tornanti della rotabile ex-militare Monesi–Colle di Tenda. A quota 1550 mt circa, nel punto in cui la strada piega decisamente verso occidente, la si abbandona (fino a qui si può salire anche in auto) per imboccare sulla sinistra una mulattiera sterrata che sale al ripiano pascolivo della Margheria Panizzi (1656). Da qui una traccia prosegue a mezzacosta passando per la Margheria di Tanarello Sottana (1736) e per quella Soprana (1816). Infine rimonta la testata del vallone sbucando sul crinale di spartiacque al Passo di Garlenda (2021). Qui si incontra il tracciato dell'Alta Via dei Monti Liguri (segnavia ) e lo si percorre in direzione ovest. Dopo essere transitati per il Rifugio Sanremo (2078) e sotto la grande statua del Redentore (2164), si sale in vetta al Monte Saccarello (2200).
Al ritorno, dopo essere tornati al Passo di Garlenda, si prosegue fino al Monte Frontè (2153). La cima puo' essere raggiunta direttamente per cresta, oppure aggirandola per il Passo Frontè (2090): in questo caso occorre seguire la mulattiera di mezzacosta fino al passo (Alta Via) e da qui in breve si sale in vetta.
Dal Passo di Garlenda la discesa su Monesi avviene lungo lo stesso sentiero percorso all'andata.
MONESI (1310) - MONTE SACCARELLO (2200) - MONTE FRONTE' (2153)
Tempo di salita: ore 3 al Monte Saccarello + ore 1.15 al Monte Fronte'
Tempo totale: ore 6

saccarello_fronte_monesi map
Dal Colle San Bernardo di Mendatica si imbocca il sentiero dell'Alta Via dei Monti Liguri (segnavia ) che si innalza a tornanti lungo la dorsale in direzione sud-ovest. Il tracciato si sposta successivamente nel versante settentrionale raggiungendo la Margheria Garlenda. Prima per prati e poi attraverso un fitto bosco, il sentiero riguadagna il crinale di spartiacque poco sotto la Cima Omo dell'Alpetta. Seguendo fedelmente la cresta si toccano in successione l'Omo dell'Alpetta (2034), la Cima Garlenda (2131) ed il Passo Frontè (2090). Dal passo si raggiunge in breve la Madonna in vetta al Monte
COLLE SAN BERNARDO DI MENDATICA (1262) - MONTE FRONTE' (2153)
Tempo di salita: ore 2.45
Tempo totale: ore 5

colla_s_bernardo map
Il Bric Mindino, l’Antoroto, il Pizzo d'Ormea, il Mongioie e il Bric di Conoia, la Cima delle Saline e la Cima Pian Ballaur si trovano su una catena delle Alpi Liguri che si innalza improvvisa dalla conca di Garessio per saldarsi a Punta Marguareis con la dorsale alpina proveniente da Ventimiglia. Questa catena è ben delimitata a sud dal profondo solco della Valle Tanaro che a Garessio piega verso ovest fino alle frazioni brigasche di Carnino e di Upega. A nord, invece, cinque dorsali parallele e perpendicolari ad essa digradano verso la pianura biforcandosi poi in altrettante dorsali separate tra loro dalle valli del Monregalese: Valle Mongia, Val Casotto, Valle Roburentello, Val Corsaglia, Val Maudagna, Valle Ellero, Valle del Lurisia e Valle Pesio. I versanti meridionali di questa catena delle Alpi sono rivolti alla Liguria e la Val Tanaro è vicina alla nostra regione per cultura e per storia tanto che liguri sono i dialetti che ancora vi si parlano. La Cima Bertrand e la Cima Missun si trovano a sud del Marguareis sul ramo della catena alpina che corre verso Ventimiglia e che entra in territorio ligure sulla vetta del Saccarello.

La Rocca dell'Abisso, prima cima delle Alpi Marittime, monta la guardia alla Valle Roia. Questa bellissima valle, lungamente contesa dai Savoia e dalla Repubblica di Genova, venne assegnata al Regno di Sardegna nel 1815 ed inglobata nella Contea di Nizza. Tipicamente liguri sono i paesi di Briga e di Tenda ed italiani i cognomi delle persone che ci vivono. Il percorso in cresta dal Colle di Tenda alla Rocca dell'Abisso ricalca il vero confine etnico e geografico della nostra regione.

I monti dell'Appennino Tosco-Emiliano tra il Passo del Cirone e il nodo orografico di Cima Belfiore (sul quale convergono i bacini della Magra, del Secchia e del Serchio) sono facilmente accessibili dallo spezzino e per storia e cultura sono anch'essi vicini alla nostra regione. La Nuda, l’Alpe di Succiso e il Casarola, il Sillara, il Losanna e il Bragalata, l'Orsaro e il Marmagna sono montagne appenniniche particolarmente elevate ed arcigne, sulle quali in inverno occorre prestare la massima attenzione.
 
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog: