marzo 31, 2013

Escursionismo in Liguria: Cima delle Saline e Cima Pian Ballaur.

saline10saline_ballaur_carnino  mapDa Carnino Inferiore (1387) si imbocca la mulattiera che sale a tornanti nel bosco.

Dopo essere sbucati su una stradina sterrata si raggiunge la località Tetti delle Donzelle (1537) ai piedi della bastionata delle Rocce del Manco.

Da qui il sentiero risale il fianco sinistro orografico del vallone ed entra nella stretta Gola delle Saline. Dopo aver attraversato il torrente si rimonta, nel versante opposto, una china erbosa fino a sbucare sul ripiano pascolivo del Gias delle Saline (2000).

Continuando al centro del Da Carnino Inferiore (1387) si imbocca la mulattiera che sale a tornanti nel bosco.

Dopo essere sbucati su una stradina sterrata si raggiunge la località Tetti delle Donzelle (1537) ai piedi della bastionata delle Rocce del Manco.

Da qui il sentiero risale il fianco sinistro orografico del vallone ed entra nella stretta Gola delle Saline. Dopo aver attraversato il torrente si rimonta, nel versante opposto, una china erbosa fino a sbucare sul ripiano pascolivo del Gias delle Saline (2000).

Continuando al centro del vallone si perviene al Passo delle Saline (2174). Dal passo una traccia risale tutto il costone orientale della montagna fino a giungere sulla vetta della Cima delle Saline (2612).

Dalla Cima delle Saline si scende su terreno prativo in direzione sud-ovest fino a raggiungere l'ampia depressione che si distende tra le Saline e la Ballaur. Da qui, per vaghe tracce ed alcune tacche rosse, si sale sulla Cima Pian Ballaur (2604).

Attenzione: in questo tratto, in caso di nebbia, possono esserci grosse difficoltà di orientamento.

Dalla vetta si percorre l'ampia dorsale occidentale giungendo velocemente al Colle del Pas (2342). Al colle si svolta a sinistra e si scende nella Conca di Piaggia Bella sotto la quale si sviluppa uno dei sistemi carsici più estesi d’Italia. Dopo aver toccato la Capanna Saracco-Volante (2220) il sentiero prosegue dolcemente sul fondo della conca fino al Passo delle Mastrelle (2023) oltre il quale precipita nel Vallone di Carnino. Dal passo il sentiero scende con una ripida serpentina finchè, a quota 1700 mt, incontra l'itinerario proveniente dal Rifugio Don Barbera che conduce in breve a Carnino Superiore (1397). Infine, seguendo l'asfalto oppure la mulattiera che si stacca a sinistra dopo il parcheggio, si fa ritorno a Carnino Inferiore.

CARNINO INFERIORE (1387) - CIMA DELLE SALINE (2612) - CIMA PIAN BALLAUR (2604)
Tempo di salita: ore 3 alla Cima delle Saline + ore 1 alla Cima Pian Ballaur
Tempo totale: ore 6.30

Da Carnino Inferiore (1387) si imbocca la mulattiera che sale a tornanti nel bosco. Dopo essere sbucati su una stradina sterrata si raggiunge la località Tetti delle Donzelle (1537) ai piedi della bastionata delle Rocce del Manco. Da qui il sentiero risale il fianco sinistro orografico del vallone ed entra nella stretta Gola delle Saline. Dopo aver attraversato il torrente si rimonta, nel versante opposto, una china erbosa fino a sbucare sul ripiano pascolivo del Gias delle Saline (2000).

Qui si incontra una palina segnaletica: si svolta a sinistra e si risalgono le ripide chine erbose fino ai piedi dell'imponente parete rocciosa (alcuni triangoli rossi sbiaditi conducono un po' più a sinistra; occorre invece prendere come riferimento l'imbocco dell'evidentissimo canale che corre sotto la grande parete). Si sale con molta attenzione il canale: lo si può percorrere sulle rocce (grado di difficoltà F, con neve occorrono piccozza e ramponi) oppure, leggermente più a sinistra, su terreno misto di rocce ed erba (EE, alcuni segni rossi). Si sbuca quindi sull'orlo sud-orientale dell'altipiano Saline-Ballaur e si prosegue sulla destra, lungo la cresta, verso la vetta delle Saline (2612) ormai prossima.

Attenzione: nell'ultimo tratto, in caso di nebbia, possono esserci grosse difficoltà di orientamento.
Al ritorno si segue la traccia che scende lungo il costone orientale della montagna fino al Passo delle Saline (2174). Poi si svolta a destra e si percorre l'ottimo sentiero che conduce in breve al Gias delle Saline oltre il quale ci si ricollega con l'itinerario di salita.

CARNINO INFERIORE (1387) - CIMA DELLE SALINE (2612) per il canale sud-est
Tempo di salita: ore 3
Tempo totale: ore 5.15

 
saline_carnino map

Il Bric Mindino, l’Antoroto, il Pizzo d'Ormea, il Mongioie e il Bric di Conoia, la Cima delle Saline e la Cima Pian Ballaur si trovano su una catena delle Alpi Liguri che si innalza improvvisa dalla conca di Garessio per saldarsi a Punta Marguareis con la dorsale alpina proveniente da Ventimiglia. Questa catena è ben delimitata a sud dal profondo solco della Valle Tanaro che a Garessio piega verso ovest fino alle frazioni brigasche di Carnino e di Upega. A nord, invece, cinque dorsali parallele e perpendicolari ad essa digradano verso la pianura biforcandosi poi in altrettante dorsali separate tra loro dalle valli del Monregalese: Valle Mongia, Val Casotto, Valle Roburentello, Val Corsaglia, Val Maudagna, Valle Ellero, Valle del Lurisia e Valle Pesio. I versanti meridionali di questa catena delle Alpi sono rivolti alla Liguria e la Val Tanaro è vicina alla nostra regione per cultura e per storia tanto che liguri sono i dialetti che ancora vi si parlano. La Cima Bertrand e la Cima Missun si trovano a sud del Marguareis sul ramo della catena alpina che corre verso Ventimiglia e che entra in territorio ligure sulla vetta del Saccarello.

La Rocca dell'Abisso, prima cima delle Alpi Marittime, monta la guardia alla Valle Roia. Questa bellissima valle, lungamente contesa dai Savoia e dalla Repubblica di Genova, venne assegnata al Regno di Sardegna nel 1815 ed inglobata nella Contea di Nizza. Tipicamente liguri sono i paesi di Briga e di Tenda ed italiani i cognomi delle persone che ci vivono. Il percorso in cresta dal Colle di Tenda alla Rocca dell'Abisso ricalca il vero confine etnico e geografico della nostra regione.

I monti dell'Appennino Tosco-Emiliano tra il Passo del Cirone e il nodo orografico di Cima Belfiore (sul quale convergono i bacini della Magra, del Secchia e del Serchio) sono facilmente accessibili dallo spezzino e per storia e cultura sono anch'essi vicini alla nostra regione. La Nuda, l’Alpe di Succiso e il Casarola, il Sillara, il Losanna e il Bragalata, l'Orsaro e il Marmagna sono montagne appenniniche particolarmente elevate ed arcigne, sulle quali in inverno occorre prestare la massima attenzione

Il canale sud-est delle Saline, ancora in ombra, sovrastato dall'imponente e "dolomitica" parete rocciosa

Salendo verso il canale sud-est delle Saline. In questa foto e nelle sette successive la neve è "rosa" per la sabbia del Sahara arrivata fin qui

Panorama dalla Cima delle Saline verso occidente. Sullo sfondo l'Argentera
Verso la Cima Pian Ballaur
La Cima delle Saline fotografata dalla Cima Pian Ballaur
Il Lago Biecai visto dal Colle del Pas
La Capanna Saracco-Volante nella conca di Piaggia Bella
Paline segnaletiche a Piaggia Bella
Scendendo da Piaggia Bella verso il Passo delle Mastrelle
Al Passo delle Mastrelle
Fungo di pietra al Passo delle Mastrelle
Il Pian Ciucchea sopra Carnino Superiore
Il Pian Ciucchea sopra Carnino Superiore
Il Passo delle Capre o Passo Palù (in alto nella foto) visto dal Colle del Pas. Dal Passo delle Capre passa l'itinerario per la Punta Marguareis
 
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Escursionismo in Liguria: il Mongioie e il Bric di Conoia.

mongioie_viozene_mapconoia92_mulino_viozeneDalla chiesa di Viozene (1245) si seguono i segni bianco-rossi della G.t.a. che portano in breve al soprastante Pian Rosso (1550) nelle vicinanze del Rifugio Mongioie (1555). Si trascura la deviazione a sinistra per il rifugio (palina segnaletica) e si prosegue dritti lungo una traccia che risale alcune fasce erbose e che sbuca, poco sopra, sulla mulattiera proveniente dal rifugio.

Dopodichè il sentiero guadagna rapidamente quota con numerosissimi tornanti per entrare poi nel vallone al Pian dell’Olio (2090). Con un bel percorso tra affioramenti rocciosi e chine erbose si perviene al Bocchino dell'Aseo (2292). All'Aseo si svolta a sinistra e si rimonta il versante orientale del Mongioie fino a raggiungere l’aerea cresta e la croce di vetta (2630).

In discesa si segue il sentiero che, dalla cima del Mongioie, scende in direzione sud-ovest tagliando a mezzacosta i pendii erbosi della Cima delle Colme e arriva al Bocchino delle Scaglie (2325). Si piega quindi a sud e si discende il ripido canalone detritico della Gola delle Scaglie che sfocia sui pascoli sopra il Pian Rosso ed il Rifugio Mongioie. Al rifugio si seguono le indicazioni per Viozene ed in pochi minuti ci si ricollega con l’itinerario di salita.

VIOZENE (1245) - MONGIOIE (2630)
Tempo di salita: ore 3.30
Tempo totale: ore 6.15

Dalla chiesa di Viozene (1245) si seguono i segni bianco-rossi della G.t.a. che portano in breve al soprastante Pian Rosso (1550) nelle vicinanze del Rifugio Mongioie (1555). Si trascura la deviazione a sinistra per il rifugio (palina segnaletica) e si prosegue dritti lungo una traccia che risale alcune fasce erbose e che sbuca, poco sopra, sulla mulattiera proveniente dal rifugio. Dopodichè il sentiero guadagna rapidamente quota con numerosissimi tornanti per entrare poi nel vallone al Pian dell’Olio (2090). Con un bel percorso tra affioramenti rocciosi e chine erbose si perviene al Bocchino dell'Aseo (2292).

Duecento metri prima di arrivare all’Aseo, si imbocca a destra una traccia segnata con tacche rosse (e successivamente con segni bianco-rossi e bianco-verdi) che rimonta il versante sud-occidentale del Monte Rotondo fino ad arrivare sul bordo di una gigantesca dolina chiamata "Il Profondo" (2397). Dalla dolina si sale infine sulla cresta nord-occidentale del Bric di Conoia e la si segue, prima fedelmente e poi appena spostati sul versante meridionale, fino ad arrivare in vetta (2521).

VIOZENE (1245) - BRIC DI CONOIA (2521)
Tempo di salita: ore 3.45
Tempo totale: ore 6.45

 
conoia_viozene_map
Il Bric Mindino, l’Antoroto, il Pizzo d'Ormea, il Mongioie e il Bric di Conoia, la Cima delle Saline e la Cima Pian Ballaur si trovano su una catena delle Alpi Liguri che si innalza improvvisa dalla conca di Garessio per saldarsi a Punta Marguareis con la dorsale alpina proveniente da Ventimiglia. Questa catena è ben delimitata a sud dal profondo solco della Valle Tanaro che a Garessio piega verso ovest fino alle frazioni brigasche di Carnino e di Upega. A nord, invece, cinque dorsali parallele e perpendicolari ad essa digradano verso la pianura biforcandosi poi in altrettante dorsali separate tra loro dalle valli del Monregalese: Valle Mongia, Val Casotto, Valle Roburentello, Val Corsaglia, Val Maudagna, Valle Ellero, Valle del Lurisia e Valle Pesio. I versanti meridionali di questa catena delle Alpi sono rivolti alla Liguria e la Val Tanaro è vicina alla nostra regione per cultura e per storia tanto che liguri sono i dialetti che ancora vi si parlano. La Cima Bertrand e la Cima Missun si trovano a sud del Marguareis sul ramo della catena alpina che corre verso Ventimiglia e che entra in territorio ligure sulla vetta del Saccarello.

La Rocca dell'Abisso, prima cima delle Alpi Marittime, monta la guardia alla Valle Roia. Questa bellissima valle, lungamente contesa dai Savoia e dalla Repubblica di Genova, venne assegnata al Regno di Sardegna nel 1815 ed inglobata nella Contea di Nizza. Tipicamente liguri sono i paesi di Briga e di Tenda ed italiani i cognomi delle persone che ci vivono. Il percorso in cresta dal Colle di Tenda alla Rocca dell'Abisso ricalca il vero confine etnico e geografico della nostra regione.

I monti dell'Appennino Tosco-Emiliano tra il Passo del Cirone e il nodo orografico di Cima Belfiore (sul quale convergono i bacini della Magra, del Secchia e del Serchio) sono facilmente accessibili dallo spezzino e per storia e cultura sono anch'essi vicini alla nostra regione. La Nuda, l’Alpe di Succiso e il Casarola, il Sillara, il Losanna e il Bragalata, l'Orsaro e il Marmagna sono montagne appenniniche particolarmente elevate ed arcigne, sulle quali in inverno occorre prestare la massima attenzione


Il Mongioie visto salendo da Viozene
Panorama dalla vetta del Mongioie
Sulla cresta sommitale del Mongioie
La grande statua in bronzo della Madonna col Bambino poco a nord della cima del Mongioie: è alta circa 3 metri e rivolge lo sguardo verso la piana di Mondovì
Scendendo attraverso la Gola delle Scaglie
Il Rifugio Mongioie completamente ristrutturato e ingrandito
Tra le case di Viozene
La chiesa di Viozene
Baita ristrutturata poco sotto il Pian Rosso
Il Rifugio Mongioie al Pian Rosso
Salendo al Mongioie: sulla destra la Gola delle Scaglie
In cammino verso la Gola delle Scaglie
I ripidi pendii sotto la Gola delle Scaglie
Lapide celebrativa nella Gola delle Scaglie
Panorama verso il Mongioie da sopra il Passo delle Saline
 
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marzo 30, 2013

Escursionismo in Liguria: Pizzo d’Ormea.

pizzo_ormea_chionea mappizzo_ormeaDalle ultime case di Chionea (1102) si imbocca la mulattiera che sale a destra alla vicina Colla di Chionea (1223). Al colle si svolta a sinistra e si percorre il sentiero che segue più o meno fedelmente la dorsale di Costa Valcaira.

Dopo essere passati nelle vicinanze del Rifugio Valcaira (2010, ubicato poco sotto la dorsale sul versante del Tanaro), si giunge al grande ripetitore (2370) ai piedi del cono terminale del Pizzo. Per facili roccette si guadagna infine la vetta (2476).

Al ritorno si scende brevemente lungo la cresta in direzione ovest e si imbocca, sulla destra, una traccia che taglia a ritroso il versante settentrionale della montagna e che porta alla Colla del Pizzo (2202). Da qui si scende verso il sottostante Lago del Pizzo (2073) senza raggiungerne le sponde: il sentiero passa infatti poco sopra il lago per risalire a mezzacosta in direzione est e ricongiungersi con la Costa Valcaira (2200). Da qui si percorre a ritroso.

CHIONEA (1102) - PIZZO D'ORMEA (2476)
Tempo di salita ore 3.30
Tempo totale: ore 6.45
Il Bric Mindino, l’Antoroto, il Pizzo d'Ormea, il Mongioie e il Bric di Conoia, la Cima delle Saline e la Cima Pian Ballaur si trovano su una catena delle Alpi Liguri che si innalza improvvisa dalla conca di Garessio per saldarsi a Punta Marguareis con la dorsale alpina proveniente da Ventimiglia. Questa catena è ben delimitata a sud dal profondo solco della Valle Tanaro che a Garessio piega verso ovest fino alle frazioni brigasche di Carnino e di Upega. A nord, invece, cinque dorsali parallele e perpendicolari ad essa digradano verso la pianura biforcandosi poi in altrettante dorsali separate tra loro dalle valli del Monregalese: Valle Mongia, Val Casotto, Valle Roburentello, Val Corsaglia, Val Maudagna, Valle Ellero, Valle del Lurisia e Valle Pesio. I versanti meridionali di questa catena delle Alpi sono rivolti alla Liguria e la Val Tanaro è vicina alla nostra regione per cultura e per storia tanto che liguri sono i dialetti che ancora vi si parlano. La Cima Bertrand e la Cima Missun si trovano a sud del Marguareis sul ramo della catena alpina che corre verso Ventimiglia e che entra in territorio ligure sulla vetta del Saccarello.

La Rocca dell'Abisso, prima cima delle Alpi Marittime, monta la guardia alla Valle Roia. Questa bellissima valle, lungamente contesa dai Savoia e dalla Repubblica di Genova, venne assegnata al Regno di Sardegna nel 1815 ed inglobata nella Contea di Nizza. Tipicamente liguri sono i paesi di Briga e di Tenda ed italiani i cognomi delle persone che ci vivono. Il percorso in cresta dal Colle di Tenda alla Rocca dell'Abisso ricalca il vero confine etnico e geografico della nostra regione.

I monti dell'Appennino Tosco-Emiliano tra il Passo del Cirone e il nodo orografico di Cima Belfiore (sul quale convergono i bacini della Magra, del Secchia e del Serchio) sono facilmente accessibili dallo spezzino e per storia e cultura sono anch'essi vicini alla nostra regione. La Nuda, l’Alpe di Succiso e il Casarola, il Sillara, il Losanna e il Bragalata, l'Orsaro e il Marmagna sono montagne appenniniche particolarmente elevate ed arcigne, sulle quali in inverno occorre prestare la massima attenzione
  
Sul Pizzo
Panorama dalla vetta: Bric Conoia e Mongioie
La Val Corsaglia dalla vetta del Pizzo
Il Lago del Pizzo
Il Pizzo scendendo verso Chionea
Il piccolo paese di Chionea
Il Pizzo
Sulla via del ritorno verso Chionea
Il paese di Chionea
La vetta del Pizzo dalla Costa Valcaira
In vetta
La Rosa dei Venti in vetta al Pizzo
Il rifugio Valcaira
Primo piano del rifugio Valcaira
Il Pizzo d'Ormea a sinistra (e a destra il Mongioie) dalla vetta dell'Antoroto
 
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