ottobre 31, 2010

Castel del Monte è uno dei simboli architettonici della regione, un'enigma ancora irrisolto.

Gli enigmi ancora irrisolti di Castel del Monte.

L'ottagono perfetto, rigoroso, su cui è articolata la pianta, è una forma geometrica fortemente simbolica: è intermedia fra il quadrato, simbolo della Terra e il cerchio che rappresenta l'infinità del cielo.

Segnerebbe quindi il passaggio dell'uno all'altro, dal finito all'infinito.

Il mistero è anche nella sua destinazione: non fu nè maniero difensivo nè residenza di caccia.

Un luogo di osservazione in armonia con il cosmo? Un tempo laico dedicato all'uomo?

L'intera costruzione è fortemente incisa dei simboli astrologici e la sua posizione è stata studiata in modo tale che nei giorni di solstizio ed aquinozio le ombre gettate dalle pareti abbiano una particolare direzione.

Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima del comune di Andria, vicino a Santa Maria del Monte.

È situato su una collina della catena delle Murge occidentali, a 540 metri s.l.m. I centri urbani più vicini sono Andria (18 km), Ruvo di Puglia e Corato (21 km).

È stato inserito nell'elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936 e in quello dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1996.

La nascita dell'edificio si colloca ufficialmente il 29 gennaio 1240, quando Federico II Hohenstaufen ordina a Riccardo da Montefuscolo, Giustiziere di Capitanata, che vengano predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello presso la chiesa di Sancta Maria de Monte (oggi scomparsa). Questa data, tuttavia, non è accettata da tutti gli studiosi: secondo alcuni, infatti, la costruzione del castello in quella data era già giunta alle coperture.

Incerta è anche l'attribuzione ad un preciso architetto: alcuni riconducono l'opera a Riccardo da Lentini ma molti sostengono che ad ideare la costruzione fu lo stesso Federico II. Pare fu costruito sulle rovine di una precedente fortezza prima longobarda e poi normanna.Probabilmente alla morte di Federico II (avvenuta nel 1250) l'edificio non era ancora terminato.

Fu raramente adibito a feste, fra queste nel 1246 si ricordano le nozze di Violante, figlia naturale di Federico e Bianca Lancia con il conte di Caserta Riccardo Sanseverino.

A partire dal XVII secolo seguì un lungo periodo d'abbandono, durante il quale il castello venne spogliato degli arredi e delle decorazioni parietali di marmo (le cui tracce restano visibili solo dietro i capitelli) e divenne oltre che carcere anche un ricovero per pastori, briganti e profughi politici. Nel 1876 il castello venne infine acquistato (per la somma di 25.000£) dallo Stato italiano in condizioni di conservazione estremamente precarie, che ne predispose il restauro a partire dal 1879. Nel 1928 Il restauro diretto dall'architetto Quagliati rimuove il materiale di risulta all'esterno del castello e demolisce parte delle strutture pericolanti. ricostruendole in seguito per dare al castello un aspetto "ringiovanito"; questo non ne arrestò il degrado e si dovette procedere con un altro restauro tra il 1975 e il 1981. Nel 1936 fu dichiarato monumento nazionale.

Nel 1996 l'UNESCO lo ha iscritto sulla lista dei Patrimoni dell'umanità per la perfezione delle sue forme e per l'armoniosa unione degli elementi culturali del nord Europa, del mondo islamico e dell'antichità classica, tipico esempio di architettura militare del medioevo.

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settembre 28, 2010

Il Parco della Sardegna è stato dichiarato il primo Parco Geominerario Storico e Ambientale del mondo.

Il Parco della Sardegna è stato dichiarato il primo Parco Geominerario Storico e Ambientale del mondo, esempio emblematico della nuova rete mondiale di Geositi/Geoparchi istituita nel corso della Conferenza Generale dell`UNESCO (Parigi, 24 ottobre-12 novembre 1997).

La dichiarazione ufficiale di riconoscimento è stata sottoscritta a Parigi il 30 luglio 1998 ed è stata formalizzata pubblicamente in occasione di un`apposita cerimonia(Cagliari, 30 sett. 1998) alla presenza delle massime autorità dell`UNESCO e del Governo italiano, nonché dei promotori del Parco: la Regione Autonoma della Sardegna e l`Ente Minerario Sardo(EMSA).

La `Carta di Cagliari` sancisce i `Principi fondamentali per la salvaguardia del patrimonio tecnico-scientifico, storico-culturale e paesaggistico-ambientale connesso alle vicende umane che hanno interessato le risorse geologiche e minerarie della Sardegna` e recita che `I territori destinati a Parco sono riconosciuti di rilevante interesse internazionale, locale e regionale in quanto portatori di valori di carattere generale. Le realtà presenti nei territori del Parco devono essere conservate e valorizzate, al fine di promuovere il progresso economico, sociale e culturale delle popolazioni interessate ad assicurare la loro trasmissione alle future generazioni. Nei territori del Parco deve essere assicurato un nuovo modello di sviluppo sostenibile e compatibile con i valori da tutelare e conservare'.


Le aree inserite nel Parco, per le quali è stata effettuata una prima, provvisoria delimitazione, sono rappresentate da:

Area 1 - Monte Arci
Area 2 - Orani
Area 3 - Funtana Raminosa
Area 4 - Gallura
Area 5 - Argentiera-Nurra
Area 6 - Sos Enattos-Guzzwra
Area 7 - Sarrabus-Gerrei
Area 8 - Sulcis-Iglesiente-Guspinese

La scelta delle aree e la loro numerazione progressiva si collocano in un percorso logico, che è minerario e storico allo stesso tempo. Si sviluppa dalle ossidane del Monte Arci (area 1), attraverso la steatite delle popolazioni prenuragiche di Orani (area 2), fino alle miniere di rame di Puntano Raminosa (area 3), fondamentali per lo sviluppo della metallurgia del bronzo nell`età nuragica; l`attività mineraria, proseguita in epoca punica e romana con svariate tipologie come quelle della Gallura, dell`Argentiera-Nurra e di Sos Enattos-Guzzurra (aree 4.5.6), trova infine la sua massima espressione nell`area del Sarrabus (area 7) ed in quella del Sulcis-Iglesiente-Guspinese (area 8), la più significativa, certamente, dell`intero Parco per l`estensione territoriale che la caratterizza.


Relativamente al dossier predisposto per l`UNESCO, è doveroso rilevare che l`EMSA, oltre ad aver impiegato le morse umane (tecniche e professionali) di cui dispone nell`ambito del Gruppo, ha potuto avvalersi della preziosa collaborazione di numerosi tecnici, docenti universitari ed esperti nelle varie discipline, che hanno fornito il loro volontario contributo attraverso note scientifiche, materiale fotografico e documentazione; è grazie alla loro dedizione, alla loro professionalità e passione che è stato possibile, nel breve tempo disponibile, realizzare un lavoro che la stessa UNESCO, come innanzi detto, ha definito `eccellente`. Lo sforzo straordinario che essi hanno compiuto non sarebbe stato possibile senza la sensibilità, l`attenzione e le decisioni tempestive della Giunta Regionale della Sardegna, che hanno costituito il più forte incoraggiamento per la realizzazione del progetto.







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agosto 17, 2010

Sassi di Matera: uno degli insediamenti abitativi più singolari, antichi e straordinari del mondo.

I Sassi di Matera sono uno degli insediamenti abitativi più singolari, antichi e straordinari del mondo, che da decenni richiama l’attenzione di numerosi studiosi e artisti e che l’UNESCO, l’organizzazione dell’ONU che si occupa di educazione, scienza e cultura, ha proclamato “patrimonio dell’umanità”.

Nei “sassi” le case sono scavate nella roccia di tufo e le mura costruite con lo stesso materiale di scavo. Abitate fino a tempi recenti, oggi i “sassi” sono svuotati e oggetto di opere di riqualificazione e valorizzazione culturale e turistica, una visita ai “sassi di Matera” è un’esperienza davvero unica, ma non è l’unica ragione per venire in questa piccola, appartata, bellissima regione bagnata da due mari: il Tirreno e lo Ionio.

Il B & B “Alle Malve” rappresenta uno straordinario esempio del processo di trasformazione attuato nei Sassi di Matera nel cinquecento quando le borgate rurali diventano rioni urbanizzati, nella dimora sono presenti, infatti, molti degli elementi caratterizzanti dei due periodi: vani scavati, cisterne, vani costruiti con soffitti archivoltati.

Sapientemente restaurato nel 2006, il B & B “Alle Malve” attualmente ospita coloro che desiderano vivere un’esperienza indimenticabile nei Sassi di Matera, all’insegna del comfort, del relax, accompagnata da splendide vedute, tramonti suggestivi e con la discreta compagnia di rondini e falchi grillai.

La dimora mette a disposizione tre alloggi ognuno dotato di tutti i confort e di terrazzino autonomo dal quale ammirare scorci unici dei Sassi.




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agosto 05, 2010

Arte Sella, nel museo all'aria aperta dove tutto rispetta la natura.

Arte Sella è una manifestazione internazionale di arte contemporanea, nata nel 1986, che si svolge all’aperto nei prati, nei boschi della Val di Sella (comune di Borgo Valsugana, provincia di Trento).

Dal 1996 il progetto di Arte Sella si è sviluppato lungo una strada forestale sul versante sud del monte Armentera: si è così delineato un ideale percorso chiamato ArteNatura lungo il quale il visitatore può vedere le opere e allo stesso tempo godere delle particolarità ambientali del luogo (diversi tipi di bosco, presenza di rocce, di alberi monumentali...)

La manifestazione si pone non solo come esposizione qualificata di opere d’arte, ma anche e soprattutto come processo creativo: l’opera è seguita giorno per giorno nel suo crescere e l’intervento dell’artista deve esprimere il rapporto con la natura basato sul rispetto, traendo da essa ispirazione e stimolo.

Le opere sono generalmente tridimensionali, perché ottenute con sassi, foglie, con rami o tronchi; più raramente sono utilizzati oggetti, materiali o colori artificiali. Alla chiusura della manifestazione molte opere sono abbandonate al degrado e si inseriscono nel ciclo vitale della natura; altre iniziano invece un percorso che le porta nei musei, nelle gallerie d’arte, in vari spazi espositivi in Italia o all’estero.

Da alcuni anni le attività di Arte Sella si sviluppano anche a Malga Costa sempre nella valle di Sella, dove si susseguono in una cornice insolita ma suggestiva, mostre, eventi, laboratori creativi che hanno ormai connotato questo luogo come vero e proprio spazio espositivo e sperimentale.

Borgo Valsugana è raggiungibile con la SS. 47. Dista circa 35 km da Trento e 100 km da Padova. Gli aeroporti più vicini sono il "Catullo" di Verona e il "Marco Polo" di Venezia. Un servizio autobus collega entrambi gli aeroporti alle stazioni ferroviarie rispettivamente di Verona P.N. e Venezia S.L.

Borgo Valsugana è servito dalla linea ferroviaria Trento-Venezia. La Val di Sella dista circa 7 km da Borgo Valsugana e si trova a 800 m di quota.

Abbigliamento consigliato: calzature sportive, vestiario adeguato all'altitudine (1.000 m.s.m) e all'ambiente (prato, bosco) e ombrello.

Parcheggi:
- località Carlon: 50 posti;
- altri posti auto lungo la valle.

Bus navetta gratuito:
Da luglio ad agosto servizio navetta gratuito. Orari file PDF (1) (2).

Orari dei treni:
Borgo Valsugana è raggiungibile tramite la linea Trento/Bassano/Venezia, Venezia/Bassano/Trento.

Gli orari sono consultabili sul sito di Trentitalia, la stazione di riferimento da e per Borgo Valsugana è Borgo Valsugana Centro.
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